Il Romanzo Storico – Non solo “Promessi Sposi”

I promessi sposi
I promessi sposi di Alessandro Manzoni

Secondo l’Enciclopedia Britannica, un romanzo si definisce storico quando “è ambientato in un’epoca storica e intende trasmetterne lo spirito, i comportamenti e le condizioni sociali attraverso dettagli realistici e con un’aderenza (in molti casi solo apparente) ai fatti documentati. Può contenere personaggi realmente esistiti, oppure una mescolanza di personaggi storici e di invenzione”.
Dal momento che presenta una parte di invenzione e una parte di realtà storica, quello del romanzo storico è un genere “ibrido”, se non costituisce addirittura un ossimoro letterario.
Lo statuto del genere si basa su una sorta di promessa implicita da parte dello scrittore: quella di limitare la propria libertà inventiva, sottoponendola al vincolo della verità storica. Il lettore sa di non trovarsi davanti a un trattato di storiografia, eppure non mancherà di chiedersi quanta parte di verità ci sia nei fatti narrati; per fruire dell’opera, dovrà scegliere di fidarsi della voce del suo autore.

Tuttavia non solo la porzione di verità storica è variabile nell’articolato mondo del genere letterario cosiddetto storico, ma in alcuni filoni la definizione stessa della verità storica appare diversa da quella ufficialmente riconosciuta.
La Società angloamericana per la promozione e la tutela del romanzo storico (Historical Novel Society) propone infatti la seguente definizione:

« Per essere ritenuto storico, un romanzo deve essere stato scritto almeno cinquanta anni dopo gli eventi descritti, o deve essere stato scritto da un autore che all’epoca di tali eventi non era ancora nato (e quindi ha dovuto documentarsi su di essi). Consideriamo storici anche i seguenti stili di romanzo:
  • ucronico
  • pseudo-storico
  • fanta-storico
  • multitemporale .»

Queste ultime definizioni sono piuttosto oscure, ma interessanti, e vale la pena approfondirle per comprendere meglio cosa intendevamo poco sopra.

Il Romanzo Ucronico

  • Un romanzo ucronico è quello che si svolge in una realtà storica parallela.
    L’aggettivo ucronico significa ” in nessun tempo” (da οὐ = “non” e χρόνος = “tempo”), per analogia con utopia che significa “nessun luogo”.
    Il termine è stato coniato dal filosofo francese Charles Renouvier in un saggio (Uchronie) apparso nel 1857. Gli anglosassoni usano invece il termine più immediato alternate history (storia alternativa).
    Il genere è basato sulla premessa generale che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale, simulando ad esempio che Napoleone abbia vinto a Waterloo o che l’Impero Romano d’Occidente abbia continuato ad esistere dopo il 476, oppure che Colombo non abbia scoperto l’America nel 1492.
    Nonostante il termine sia relativamente recente, il primo esempio di ucronia può essere considerato nientemeno che un brano dell’opera Ab Urbe condita dove Tito Livio contempla la possibilità che Alessandro Magno avesse sviluppato il regno macedone a ovest anziché a est.

Alcuni esempi di romanzi ucronici

Storia della Toscana sino al Principato di Lorenzo Pignotti

Nel suo libro pubblicato postumo nel 1813, Storia della Toscana sino al principato, l’accademico italiano Lorenzo Pignotti immaginò cosa sarebbe potuto succedere se Lorenzo il Magnifico non fosse morto nel 1492: lo statista mediceo avrebbe potuto difendere la penisola dalle invasioni straniere e addirittura reprimere la riforma protestante prima che si diffondesse.

La città eterna di Hall Caine

Ne La città eterna di Hall Caine (1901), ambientato nella Roma del 1900, a seguito dell’azione del giovane deputato della sinistra Davide Rossi contro il dittatore Barone Gabriele Bonelli, si ha il volontario esilio del re e la proclamazione di una repubblica. Nell’epilogo del romanzo si scoprirà che 50 anni dopo il mondo è stato unificato in un’unica Federazione Internazionale con Roma come capitale.

Se la storia fosse andata diversamente di J.C. Squire

Nel 1931 lo storico britannico J. C. Squire invitò alcune autorevoli personalità della cultura e della politica contemporanea, tra cui Churchill, Chesterton, Belloc e Maurois, a cimentarsi nelle ricostruzioni ipotetiche di alcuni snodi storici cruciali della civiltà occidentale, pubblicandole nell’antologia Se la storia fosse andata diversamente (If It Had Happened Otherwise). Winston Churchill (che scrisse per l’occasione un saggio riguardo a un diverso esito della battaglia di Gettysburg), in questo modo divenne contemporaneamente autore e personaggio di ucronie.

Tra i maggiori scrittori di ucronie ricordiamo Philip Dick (La svastica sul sole)Harry Turtledove (i cicli di Invasione e Colonizzazione), Robert Harris (Fatherland). Non di rado anche i romanzi del filone steampunk, prevalentemente ambientati nel XIX secolo, sconfinano nell’ucronia.

Occidente di Mario Farneti

In Italia, dato che il fatto più controverso della storia recente è il fascismo, le opere ucroniche tendono a prendere spunto da esso e a cercare punti di divergenza dalla storia reale: per esempio, cosa sarebbe successo se l’Italia di Mussolini non fosse entrata in guerra. Tra gli esempi recenti di questo filone la trilogia Occidente di Mario Farneti, che racconta la storia di un’Italia fascista sopravvissuta al secondo conflitto mondiale (durante il quale rimane neutrale e viene sovvenzionata economicamente e militarmente dagli Stati Uniti) e che sconfigge l’URSS durante la terza guerra mondiale, diventando così una superpotenza. Da un presupposto analogo partono anche i due romanzi di Enrico Brizzi L’inattesa piega degli eventi e il suo prequel La Nostra guerra.

Garibaldi a Gettysburg di Pierfrancesco Prosperi

Un altro cameo ucronico italiano è Garibaldi a Gettysburg, di Pierfrancesco Prosperi, uno dei più prolifici scrittori ucronici italiani, che racconta cosa sarebbe successo se Garibaldi avesse aiutato con esito infausto i nordisti durante la guerra civile americana (la differenza più importante è la scomparsa degli USA a favore dei CSA, mentre il Veneto sarebbe rimasto austriaco).

Crvena Zvezda di Enrico Varrecchione

È ispirato a Silvio Berlusconi il romanzo di Enrico Varrecchione, Crvena Zvezda, nel quale il Milan perde la partita di Coppa dei Campioni contro la Stella Rossa nel 1988 senza quindi riuscire a conquistare per due volte di fila il trofeo. L’evento si ripercuote sulla politica italiana a partire dalle elezioni del 1994.

Il Romanzo Pseudo-storico

  • Il romanzo pseudo-storico appartiene a una categoria molto controversa. Si definisce infatti pseudo-storia quell’ambito in cui viene contestata la storia ufficiale, deviando dalle convenzioni storiografiche standard, utilizzando come punto di partenza prove nuove, controverse o normalmente non accettate dalla comunità scientifico-accademica.
    La produzione all’interno di questa categoria è molto vasta e si occupa di molti aspetti al confine con la religione e il complottismo.

Alcuni esempi di romanzi pseudo-storici

Un grande esponente della letteratura pseudo-storica, pseudo-archeologica e qualcuno direbbe pseudo-scientifica, è l’autore Zacharia Sitchin, non propriamente un romanziere, ma piuttosto un saggista, che tuttavia esemplifica bene il tipo di temi trattati dalla pseudo-storia.
Secondo le sue teorie nei testi antichi ci sono le risposte a molti dei misteri tutt’ora insoluti della storia dell’uomo. L’autore vuole dimostrare che scienza e religione non sono affatto in contrasto, accettando le sue interpretazioni delle tavolette Sumere e dell’Antico Testamento, il che però riscrive completamente la Storia. La sua produzione sull’argomento conta ben 14 titoli.

La Bibbia non è un libro sacro di Mauro Biglino

Sulla stessa materia scrive anche l’ex traduttore di ebraico antico per conto delle Edizioni San Paolo, Mauro Biglino, secondo cui la Bibbia non è un testo sacro, ma un vero e proprio libro di storia, da interpretare alla lettera e non in maniera simbolica. L’autore ha pubblicato fino ad oggi sei titoli a riguardo, suscitando grandi polemiche e, a quanto pare, anche una minaccia di morte.

stirpe

Sempre in tema religioso-storico e decisamente più romanzata “La trilogia della Maddalena”, della scrittrice Kathleen McGowan, basata sull’esistenza di un Vangelo scritto da Maria Maddalena. A partire da questa premessa, perfettamente pseudo-storica, si legge nel corso dei tre romanzi una rivisitazione di buona parte della storia, incluso un incredibile intreccio tra Lorenzo il Magnifico, uomo di grande ingegno e appassionato mecenate, e il suo rapporto con i più grandi artisti del Rinascimento in una Firenze dai risvolti inattesi.

Il codice da Vinci di Dan Brown

Non è possibile, ovviamente, non citare il celeberrimo Dan Brown e la sua serie di best seller su temi analoghi, che, come sapete, hanno dato luogo anche a fortunate trasposizioni cinematografiche.

Il “padre” di questo fortunato filone editoriale è il celeberrimo Il santo Graal (The Holy Blood and The Holy Grail nell’originale inglese), un controverso saggio scritto da Michael Baigent,Richard Leigh e Henry Lincoln pubblicato nel 1982 a Londra e nello stesso anno pubblicato in Italia da Mondadori.

Il santo Graal di Baigent, Leigh e Lincoln

In questo libro, gli autori avanzarono l’ipotesi che il Gesù storico sposò Maria Maddalena, ebbe uno o più figli, e che quei figli o i loro discendenti emigrarono in quella che è oggi la Francia meridionale. Ivi giunti, essi si sposarono con membri di famiglie nobili che sarebbero divenute infine la dinastia Merovingia, le cui rivendicazioni speciali al trono di Francia vengono sostenute da una società segreta chiamata Priorato di Sion. In realtà già nel XII sec. il monaco Pièrre des Vaux-de-Cernat, riferendosi ai Catari, cristiani gnostici che vivevano nel Sud della Francia, scriveva: “Gli eretici dichiaravano che Santa Maria Maddalena era la concubina di Gesù Cristo”.

Il Romanzo Fanta-storico

  • E’ difficile riuscire a separare questo genere da altri a sfondo storico. Parlando di romanzo, come dicevamo all’inizio dell’articolo, la parte inventata dall’autore nella narrazione può assumere con grande libertà l’ambito che meglio crede. Pertanto anche un romanzo ucronico potrebbe essere inteso come fanta-storico, tuttavia in quei casi si propende a seguire il corso plausibile e credibile di eventi a fronte del diverso esito di un fatto storico, una guerra, la sopravvivenza di un personaggio storico, mantenendo una coerenza descrittiva legata al periodo e alle circostanze storico-politiche.
    Dall’altro canto inventare relazioni private tra personaggi storici e altri inventati è al limite tra lo storico propriamente detto e il fanta-storico “puro”. E’ più che altro questione di quantità e qualità dell’invenzione. Sull’altro estremo dell’ipotetica scala di “storicità” si posiziona il genere cosiddetto Fantasy, in cui, su uno sfondo vagamente storico, tipicamente medievaleggiante, si muovono personaggi completamente inventati in mondi a loro volta inventati.
    Lo spartiacque convenzionalmente accettato per la definizione di un libro totalmente Fantasy è la presenza della magia, al di qua di questo spartiacque, il fanta-storico è ancora nel suo ambito.

Alcuni esempi di romanzi fanta-storici

22/11/’63 di Stephen King

Un recente esempio è il nuovo romanzo del re del brivido Stephen King, 22/11/’63, che per una volta abbandona l’horror. Il titolo si riferisce alla data dell’omicidio di John F. Kennedy avvenuto a Dallas proprio quel giorno. Al protagonista del libro viene data la possibilità di tornare indietro nel tempo, salvare J.F.K., evitare la guerra in Vietnam e anche altri avvenimenti.

Il segreto della Genesi di Tom Knox

Un altro esempio è il romanzo d’esordio dell’autore britannico Sean Thomas, che con lo pseudonimo di Tom Knox, pubblica nel 2009 Il Segreto della Genesi. Il romanzo, in buona parte thriller, ma non solo, è ambientato principalmente attorno all’interessantissimo e poco conosciuto sito archeologico di Gobekli Tepe, in Turchia.
A partire da personaggi contemporanei che ruotano attorno agli scavi e ai loro segreti, il romanzo si snocciola all’indietro fino a ipotizzare una Genesi, o meglio un immediato periodo post-genesi del tutto inimmaginabile.
Questo romanzo non può essere ascritto al genere pseudo-storico, in quanto non si appella a nessuna teoria per quanto non ufficiale, anzi, compie acrobazie logiche piuttosto estreme e appare evidente in tutta la sua sostanza romanzesca, per altro molto avvincente.

“La trilogia di Magdeburg” di Alan D. Altieri
“La trilogia di Magdeburg” di Alan D. Altieri

Come ultimo esempio di un elenco che potrebbe essere molto più lungo, citiamo “La trilogia di Magdeburg” di Alan D. Altieri che costituisce anche un buon esempio di quanto difficile sia delimitare i generi: questa trilogia contiene elementi thriller, storici e fantastici.
A fare da sfondo al romanzo è la Guerra dei Trent’Anni, ma potrebbe essere qualunque guerra: crudele, infinita, portatrice di tenebre e morte.

Il Romanzo Multitemporale

  • Il romanzo multitemporale è una particolare versione del romanzo storico dove si narrano in parallelo o in successione avvenimenti ambientati in epoche storiche differenti, ma collegate tra loro da un elemento che può essere un oggetto, un legame di sangue, nei casi più estremi un elemento metafisico, come la reincarnazione o la persistenza di un rapporto tra due persone che assume vita propria e si perpetua. Come si può facilmente comprendere anche in questo caso il confine verso il fanta-storico o altri generi è assolutamente labile.

Alcuni esempi di romanzi multitemporale

Sarum di Edward Rutherfurd

Un esempio di romanzo multitemporale molto classico, che chi scrive ha particolarmente amato, è Sarum di Edward Rutherfurd. E’ questo il primo di una serie che oggi conta otto romanzi. L’autore in ciascuno di essi narra la storia di un luogo attraverso il loro sviluppo dalla nascita fino ai giorni nostri, facendo interagire personaggi e famiglie di sua invenzione con personaggi ed avvenimenti reali. Sarum non è altro che Salisbury, la cittadina nel sud dell’Inghilterra, nei cui pressi sorge il famoso monumento megalitico di Stonehenge.
A partire dalla fine dell’ultima glaciazione per arrivare fino ai giorni nostri, ogni epoca, invasione, modificazione urbanistica di Sarum viene legata alle vicende storiche più vaste, in una visione spaziotemporale affascinante.

Le ore di Michael Cunningham

Un famoso esempio di multitemporalità letteraria è il fortunato romanzo Le ore di Michael Cunningham, edito nel 1999 e vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa nello stesso anno.
Il libro racconta i destini intrecciati di tre donne, che vivono in luoghi e momenti storici diversi, ma sono in qualche modo legate dal romanzo La signora Dalloway di Virginia Woolf. La prima donna è proprio la Woolf, autrice del libro e raccontata nei momenti più feroci della depressione che la portò a togliersi la vita. La seconda è Laura Brown, una madre di famiglia che nell’America degli anni cinquanta, anche grazie al libro della Woolf, troverà il coraggio di cambiare vita. Infine c’è Clarissa Vaughan, un’intellettuale newyorkese che dai tempi del college vive col nomignolo di Mrs. Dalloway per le sue somiglianze col personaggio creato da Virginia Woolf.

Un recente esempio di romanzo multitemporale è Mosaici di Helena Mailand che intreccia eventi occorsi nel V e VI secolo con vicende di inizio XXI secolo. In questo caso ci troviamo di fronte ad un filo conduttore evocato e suggerito, mai chiaramente definito, costituito dal rincorrersi di situazioni e richiamo di nomi, dalla psicologia caratteristica di personaggi lontanissimi fra loro. Viene lasciato al lettore la risposta finale sulla reale natura del legame tra i diversi protagonisti nei diversi tempi del racconto.

Romanzi storici

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