La Tomba reale di Tuva

Alcuni dei meravigliosi oggetti d'oro ritrovati nella tomba Arzhan2. (Foto: Vera Salnitskaya)

Alcuni dei meravigliosi oggetti d’oro ritrovati nella tomba Arzhan2. (Foto: Vera Salnitskaya)

Nel 1970, fu scoperto il famoso sito Arzhan 1 nella Repubblica di Tuva, in Russia. Questo fu considerato il luogo più antico dei ritrovamenti Sciti in Eurasia e il punto chiave per il loro studio, risaliva circa a 2800 anni fa, ovvero al IX secolo a.C. I reperti finora rinvenuti e più recenti collegabili a queste popolazioni sono costituiti da quelli Pazyryk, datati al III-IV secolo a.C.

Nel 2001 un progetto russo-tedesco scoprì a circa 7 km dal precedente sito un secondo sito denominato Arzhan 2, più recente e collocabile nel VII secolo a.C. Un sito importantissimo perché non saccheggiato, sebbene gli archeologi abbiano rinvenuto tracce di un tentativo di penetrazione nel tumulo in antico.
Le sepolture rinvenute sono numerose e hanno fornito preziosissime informazioni agli studiosi. La più famosa per lo splendore del tesoro sepolto è la cosiddetta “tomba reale” o tomba numero 5.

Mappa del tumulo di Arzhan-2 (Cugunov & Parzinger 2010), originariamente 80 metri di diametro e 2 di altezza. In alto a sinistra la Tomba reale o tomba numero 5

Mappa del tumulo di Arzhan-2 (Cugunov & Parzinger 2010), originariamente 80 metri di diametro e 2 di altezza. In alto a sinistra la Tomba reale o tomba numero 5

Qui all’interno di un tumulo di 80 metri di larghezza è stato sepolto uno capo guerriero che chiaramente dominava su un vasto territorio di montagne e steppe e i cui magnifici oggetti indicano stretti contatti con altre civiltà.

Stiamo parlando della stessa popolazione di Sciti, definiti barbari nomadi da Erodoto, secondo cui questi antichi guerrieri utilizzavano i teschi dei loro nemici sconfitti per farne calici. Erodoto, vissuto più tardi, tra il 484  e il 425 a.C., ha scritto: “Il corpo del re è deposto nel sepolcro, disteso su un giaciglio. Alcune lance sono fissate nel terreno su entrambi i lati del corpo e delle travi sono poggiate sopra di esse per formare un tetto. Nello spazio aperto intorno al corpo del re seppelliscono una delle sue concubine, dopo averla uccisa per strangolamento, e il suo coppiere, il suo cuoco, i suoi servi, il suo messaggero, alcuni dei suoi cavalli … e alcune coppe d’oro, poiché non usano né argento né rame”.

La sepoltura ricalca in modo incredibile i racconti dello storico. La sepoltura centrale includeva due corpi: quello di un uomo, sicuramente un importante capo e di una donna, la sua regina o concubina, comunque una donna tenuta in grande considerazione, che era etnicamente distinta dal resto del seguito reale, quasi certamente sacrificata per avvelenamento o strangolamento, poiché gli archeologi non hanno rinvenuto traumi.

La posizione dei corpi del capo e della sua donna al rinvenimento (Foto: Konstantin Chugunov)

La posizione dei corpi del capo e della sua donna al rinvenimento (Foto: Konstantin Chugunov)

Parte del tesoro al momento del ritrovamento (Foto: Anatoli Nagler e Hermann Parzinger)

Parte del tesoro al momento del ritrovamento (Foto: Anatoli Nagler e Hermann Parzinger)

Il luogo dello scavo (Foto: Vera Salnitskaya)

Il luogo dello scavo (Foto: Vera Salnitskaya)

La fossa comune con i 14 cavalli

La fossa comune con i 14 cavalli

Intorno erano sepolti altri 33 corpi umani, di cui 5 bambini. Vi erano inoltre 14 cavalli, animale indice di ricchezza, ma anche di notevole importanza simbolica per questo popolo. Pare che ogni animale provenisse da una diversa mandria.

L’aspetto più spettacolare di questa scoperta nella Repubblica di Tuva sono i contenuti della camera di sepoltura di questa coppia reale. In tutto sono stati trovati circa 9.300 pezzi d’oro decorativi, senza contare le innumerevoli perline dorate, circa 20 chilogrammi di oro, tra cui orecchini e ciondoli, realizzati in quello che è noto come stile Animalistico.

La collana del re (Foto: Vera Salnitskaya)

La collana del re (Foto: Vera Salnitskaya)

Dettaglio della collana de lre in oro puro (Foto: Vera Salnitskaya)

Dettaglio della collana del re in oro puro (Foto: Vera Salnitskaya)

Decorazioni in oro della faretra (Foto: Vera Salnitskaya)

Decorazioni in oro della faretra (Foto: Vera Salnitskaya)

In antico dei ladri avevano cercato di penetrare il vasto tumulo di sepoltura, proprio come avevano saccheggiato con successo il vicino sito di  Arzhan 1, che è probabilmente più antico di 150 anni. I ladri hanno lasciato delle tracce identificate dagli archeologi, ma, per qualche ragione hanno abbandonato lo scavo prima di raggiungere i tesori d’oro ambra e turchese che sono giunti fino a noi. Il tesoro attualmente conservato in parte nella capitale locale Kyzyl e in parte all’Hermitage di San Pietroburgo, ha un valore assicurativo talmente elevato da non poter essere trasferito all’estero per le esposizioni.

La scoperta è stata descritta dal Dr. Mikhail Piotrovsky, direttore del Museo dell’Hermitage come “un’enciclopedia di dello Stile Animalistico Scita perché illustra tutti gli animali che popolavano la regione, pantere, leoni, cammelli, cervi … e include molte grandi opere d’arte “ ha dichiarato al New York Times. “Questo è lo stile scita originale, della regione di Altai, che in seguito è giunto alla regione del Mar Nero e infine in contatto con l’antica Grecia. Assomiglia quasi allo stile Liberty “.

La ricostruzione dei costumi realizzati dagli esperti del Museo Hermitage. (Foto: Museo dell'Hermitage)

La ricostruzione dei costumi realizzati dagli esperti del Museo Hermitage. (Foto: Museo dell’Hermitage)

Coperta con due strati di tronchi di larice, la camera sepolcrale reale è stata accuratamente costruita come un fortino posta all’interno di una seconda camera sepolcrale più esterna.

Le quattro pareti furono presumibilmente adornate da una sorta di tenda poiché dei lunghi bastoncini di legno sono stati trovati lungo le pareti, probabilmente utilizzati come binari per tende. Le tende stesse, così come tutti gli altri reperti tessili, non sono stati conservati. Su un pavimento in legno realizzato con cura e probabilmente rivestito di feltro, erano i corpi di questo sovrano e della sua compagna.

I teschi erano dislocati dai corpi perché erano stati probabilmente appoggiati su una specie di cuscino, ora decomposto. L’antico sovrano fu sepolto con una collana pesante fatta di oro puro e decorata con incisioni di animali.

I suo abito esterno, probabilmente una sorta di caftano o mantello, era stato decorato con migliaia di piccole figure di pantera, una ogni 2-3 centimetri di lunghezza, disposte in file verticali, anche a formare dei motivi, come le ali sulla schiena.

Collana d'oro della "regina" (Foto: Vera Salnitskaya)

Collana d’oro della “regina” (Foto: Vera Salnitskaya)

Orecchino in oro e turchesi (Foto: Vera Salnitskaya)

Orecchino in oro e turchesi (Foto: Vera Salnitskaya)

Un ciondolo a forma di coppa d'oro in miniatura (Foto: Vera Salnitskaya)

Un ciondolo a forma di coppa d’oro in miniatura (Foto: Vera Salnitskaya)

Sugli stivali, forse in origine di feltro o in pelle, erano cucite migliaia di mini-perle dal diametro di circa 1 millimetro e nella parte superiore i risvolti sono decorati in oro. Accanto e sotto il cranio erano placche d’oro con inserti a forma di animale, quattro cavalli alati e un cervo, che originariamente decoravano il copricapo.

L’uomo portava un pugnale di ferro, mal conservato, sul fianco destro. Questo era collegato alla cintura da una cinghia decorata con numerosi ornamenti d’oro. Accanto al pugnale era una coppa d’oro in miniatura. Sul lato sinistro del defunto era una faretra d’oro con decorazione a scaglie. Le frecce in legno, dipinte in nero e rosso con punte di ferro, mostrano i resti di incrostazioni d’oro. L’ornamento d’oro sulla cinghia della faretra era estremamente ricco.

Sotto la faretra si trovava l’arco in legno costellato di decorazioni dorate. Tra la faretra e la parete nord-orientale della camera sepolcrale erano due picconi, uno di ferro con incrostazioni d’oro. A sinistra della testa dell’uomo uno specchio di bronzo.

Le piccole pantere d'oro che rivestivano l'abito del re (Foto: Vera Salnitskaya)

Le piccole pantere d’oro che rivestivano l’abito del re (Foto: Vera Salnitskaya)

Le piccole pantere d'oro che rivestivano l'abito del re (Foto: Vera Salnitskaya)

Le piccole pantere d’oro che rivestivano l’abito del re (Foto: Vera Salnitskaya)

Un secondo e leggermente più grande specchio di bronzo era situato alla sinistra della testa della donna, l’impugnatura in oro. Sotto la testa della donna erano tre placche d’oro a forma di animali, due cavalli e una creatura alata, associati al copricapo della donna.

Accanto alla testa un paio di spille d’oro, decorate in stile animalistico. La decorazione del vestito della donna corrisponde al kaftan dell’uomo: migliaia di pantere dorate formavano diversi motivi, ancora una volta erano presenti le ali sulla schiena. Intorno al petto, gli archeologi hanno trovato orecchini d’oro e molte piccole perline d’oro, ambra, granato, malachite e altri materiali preziosi.

Vicino ai suoi piedi erano migliaia di mini-perle di oro, che dovevano essere state fissate su stivali di feltro o di pelle cdecorati anche con nastri dorati. Sul fianco destro era appeso un coltello di ferro, mal conservato ma con numerosi eccellenti ornamenti d’oro della cintura da cui pendeva. I suoi polsi erano adorni di bracciali d’oro.

In un angolo della camera di sepoltura sono stati deposti tre grandi perle d’ambra, una tazza di legno con manico d’oro, un pettine d’oro con denti di legno. Sono stati poi trovati molti semi raccolti in un mucchio, un pettorale d’oro in stile animalistico e una piccola coppa di bronzo, ancora all’interno di una piccola borsa di pelle.

Altri dettagli dal tesoro (Foto:Vera Salnitskaya)

Altri dettagli dal tesoro (Foto:Vera Salnitskaya)

Braccialetto in oro (Foto:Vera Salnitskaya)

Braccialetto in oro (Foto:Vera Salnitskaya)

In altre sepolture, coltelli di bronzo, un’ascia da combattimento conosciuta come “becco di corvo”, punte di freccia, specchi in bronzo, cinture, e molti  gioielli: perle in vetro, pietra, ambra e orecchini d’oro. Vi erano inoltre frammenti di tessuto, feltro e pelliccia. Sono stati trovati inoltre bardature da cavallo in bronzo, ornamenti per criniera e coda ricavate da fogli d’oro.

Il Professor Konstantin Chugunov, ricercatore senior  al famoso Museo dell’Hermitage in St Petersburg, che ha guidato il progetto tra il 2001 e il 2004, ha detto che l’analisi del DNA del gruppo ha indicato che gli inumati appartenevano a un gruppo etno-linguistico iranico.

Secondo l’analisi degli isotopi di stronzio nelle ossa, erano tutti appartenenti a una popolazione locale, tranne la “regina”, il che dà motivo di pensare al matrimonio dinastico.

Uno dei pugnali (Foto: Vera Salnitskaya)

Uno dei pugnali (Foto: Vera Salnitskaya)

Punte di freccia (Foto: Vera Salnitskaya)

Punte di freccia (Foto: Vera Salnitskaya)

Il “re”aveva tra i 40 e i 50 anni e l’analisi dei suoi resti ha rivelato che è morto di cancro alla prostata. “Questa è la prima documentazione storica della malattia” ha dichiarato Michael Schultz,  paleopatologo presso l’Università di Gottinga. Si ritiene che negli ultimi anni della sua vita, l’uomo non potesse camminare.

La sua compagna aveva circa 30 anni. “Non sappiamo se la donna fosse una regina o una concubina” ha detto il professor Hermann Parzinger, presidente della Prussian Cultural Heritage Foundation, e responsabile congiunto degli scavi, “ma dal momento che i loro ornamenti erano simili, entrambi devono avere avuto un alto status”.

Per la donna non è stata rilevata alcuna causa di morte, si suppone quindi che potesse essere stata avvelenata o strangolata, per essere sepolta accanto al “re” e viaggiare con lui nell’aldilà: volontario o no, era un sacrificio umano, secondo questa versione. “Probabilmente è stata avvelenata” , ha detto Chugunov.

Spilloni decorati, uno di essi riporta un'immagine frequente dell'arte decorativa Scita: il cervo (Foto: Vera Salnitskaya)

Spilloni decorati, uno di essi riporta un’immagine frequente dell’arte decorativa Scita: il cervo (Foto: Vera Salnitskaya)

I cavalli a decorazione del copricapo (Foto: Vera Salnitskaya)

I cavalli a decorazione del copricapo (Foto: Vera Salnitskaya)

“Sulla base delle sepolture di accompagnamento, abbiamo anche trovato la prova dei fenomeni descritti da Erodoto, quando i vivi avrebbero dovuto seguire il defunto” afferma Parzinger “Erodoto scrisse infatti che quando un capo militare muore, la sua cerchia, moglie (o concubina), guardie del corpo, consiglieri, servi, venivano uccisi. Poiché erano di proprietà del leader dovevano seguirlo alla tomba. Questa è la prova del loro omicidio”.

Si ritiene che quando il re morì, fu mummificato e il suo corpo viaggiò per 40 giorni in tutte le sue terre permettendo ai suoi “sudditi” di esprimere il loro dolore e rendergli omaggio. Poi è stato costruito il tumulo nel luogo sacro e tutto il suo entourage è stato ucciso e lì sepolto.

Erodoto non descrisse le modalità dell’uccisione del seguito regale. Mentre la regina o concubina non mostra segni di morte violenta, il cranio di una donna nel sito di  Arzhan 2 è stato trafitto per quattro volte e il cranio di un uomo conserva ancora le schegge di una mazza di legno usato per ucciderlo.

In alto il cranio della donna della tomba 22, di circa 20 anni, con i 4 fori provocati da un "piccone da guerra", un'arma detta anche "becco di corvo"; sotto il cranio dell'uomo di circa 50-60 anni dalla tomba 24 con il foro provocato da una mazza (Cugunov & Parzinger 2010).

In alto il cranio della donna della tomba 22, di circa 20 anni, con i 4 fori provocati da un “piccone da guerra”, un’arma detta anche “becco di corvo”; sotto il cranio dell’uomo di circa 50-60 anni dalla tomba 24 con il foro provocato da una mazza (Cugunov & Parzinger 2010).

Tra questi resti umani sono state trovate prove di “chirurgia da campo” condotta sui guerrieri durante i conflitti precedenti. Accanto al tumulo, a nord, è stata rinvenuta una sepoltura separata dove schegge di ossa umane ed equine sono state mescolate.

Un’ “ipotesi” esplicativa è che questo corrisponda a un’altra descrizione di Erodoto secondo cui il tumulo era sorvegliato da cavalli morti che trainavano carri privi di ruote carichi di cavalieri morti. Lo storico greco descrive 50 giovani uomini, disposti attorno al tumulo. I cadaveri dei cavalli e cavalieri sono stati beccati dagli uccelli, divorati da animali, lasciando poveri resti.

Le decorazioni sull'"akinak", una spada corta o pugnale, mostrano similitudini co altre provenienti dalla Cina Orientale (Foto: Vera Salnitskaya)

Le decorazioni sull'”akinak”, una spada corta o pugnale, mostrano similitudini co altre provenienti dalla Cina Orientale (Foto: Vera Salnitskaya)

Una sepoltura regale come questa restituisce la “quintessenza delle informazioni”, perché le conquiste della cultura Scita sono state deposte con il re morto. Come dice Parzinger: “E’ difficile immaginare che questi magnifici pezzi siano stati realizzati da nomadi che vivono in tende.” E Chugunov concorda: “In Arzhan 2, i gioielli in oro chiaramente non sono stati prodotti da artisti nomadi.”

Hanno combattuto e saccheggiato, certo, ma come dichiara il Dottor Anatoil Nagler, dell’Istituto Archeologico tedesco, al National Geographic: “Erano eccellenti artigiani. Ciò pone la qualità scita della vita in una nuova luce. Si rifiuta lo stereotipo che gli Sciti fossero solo cavalieri e guerrieri selvaggi, che migrano e distruggono. Essi avevano un alto livello di sviluppo culturale.”

O almeno così sembrava appena scoperte le sepolture. Ora si ritiene più probabile che questi primi Sciti avessero contatti presso altre culture dove commissionavano o acquistavano gioielli e decorazioni che corrispondessero alle loro esigenze e gusti. Alcuni probabilmente sono originari del territorio che oggi è la Cina; altri da zone del Vicino Oriente, prodotti da Sciti che vivevano in insediamenti stabili, non ancora rinvenuti, ma che secondo alcuni archeologi, dovevano esistere. Alcuni tesori provengono da una distanza compresa tra 4.000 e 5.000 chilometri da questo tumulo di sepoltura in un momento in cui non vi erano ancora stati contatti con i Greci.
Le decorazioni sul “akinak” o spada corta mostrano somiglianze con i modelli utilizzati nella Zhou Orientale (Cina orientale) circa nello stesso periodo e alcuni vasi di bronzo trovati nella Mongolia interna sono compatibili con una piccola ciotola con un manico ad anello dalla sepoltura principale di Arzhan 2.

Lo stesso vale per i metodi usati nel ricamo e la produzione di orecchini, quest’ultima simile ad una tecnica utilizzata nei pressi del lago d’Aral, circa 3.600 km di distanza. Anche i resti di frutta e semi di piante che si trovano a Arzhan 2 erano venuti da lontano.

Anche così, i tesori suggeriscono che la civiltà perduta degli Sciti era culturalmente più avanzata di quanto ritenuto in passato. 

Da Siberian Times e Studi cronologici di Arzhan 2

Approfondimenti

 

Taggato , , , , , , , . Aggiungi ai preferiti : permalink.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.