Newgrange, Knowth e Dowth

Brú na Bóinne (la dimora del Boyne, in irlandese) costituisce uno dei più importanti siti archeologici di origine preistorica al mondo. Si trova nella valle del fiume Boyne in Irlanda, a circa 40 km da Dublino e a pochi chilometri dalle città di Slane (5 km) e Drogheda (8 km). L’area include un complesso archeologico con oltre 90 monumenti costruiti nel neolitico da un’antichissima civiltà contadina preceltica repentinamente scomparsa.

Il complesso archeologico sorge su un’area di 7,8 km² che prende il suo nome dal fatto che risulta circordata su tre lati dal fiume Boyne. Le strutture principali sono tre grandi monumenti: Newgrange, Knowth e Dowth. Si tratta di ampie tombe a corridoio sovrastate da grandi colline artificiali costruite durante il III millennio a.C. circondate da altri numerosi passaggi e corridoi secondari.

Anche se vengono comunemente definite tombe a corridoio, lo scopo preciso di queste costruzioni non è ancora stato accertato, malgrado siano stati accuratamente scandagliati. Probabilmente non fu solo, o non principalmente, funerario, ma certamente connesso alle cerimonie religiose e forse a un culto solare. Rimangono, comunque, come enigmatica testimonianza di una civiltà complessa e progredita che popolò l’Irlanda prima dell’avvento dei Celti e ben prima degli invasori Vichinghi, sei secoli prima della costruzione delle piramidi egizie.

Dowth

Incisioni nelle pietre del tumulo di Dowth

Incisioni nelle pietre del tumulo di Dowth

Dowth, costruito più di 5000 anni fa, è rimasto il tumulo meno conosciuto e meno esplorato del sito archeologico di Brú na Bóinne. Il tumulo ha un diametro di 85 metri ed è circondato da un totale di 115 pietre perimetrali. Al suo interno vi sono due camere funerarie, riportate alla luce da alcuni scavi eseguiti nel 1847, i cui corridoi di entrata sono rivolti entrambi a Ovest, ma il tumulo è circondato da altre tombe più piccole. I due passaggi che conducono alle camere mortuarie sono entrambi relativamente brevi. Uno conduce verso Sud ad una stanza circolare, mentre l’altro porta a Nord, fino a una camera di forma cruciforme con tre vani con una bassa copertura a thòlos. Il passaggio che conduce a quest’ultima camera è collegato anche ad un sotterraneo, scavato all’interno della cerchia perimetrale, e si ritiene avesse come scopo quello di costituire un rifugio nei casi di pericolo. Il sotterraneo veniva, inoltre, utilizzato anche come deposito di merci e provviste importanti.

Secondo la raccolta di manoscritti medioevali conosciuta come Dindsenchas, l’origine del nome Dowth (Dubad) deriverebbe da un mito che racconta di un sovrano che volle riunire per un giorno tutti gli uomini d’Irlanda per far loro costruire una torre tanto alto da arrivare al Cielo. La sorella del re, però, fermò il sole nel cielo con la magia rendendo quel giorno interminabile. Col passare del tempo, gli uomini cominciarono quindi a sentirsi sempre più stanchi finché si accorsero di essere stati imbrogliati. L’incantesimo si spezzò nel momento in cui il re e sua sorella si addormentarono, così calò la notte e i lavori vennero abbandonati e fu da allora che quel luogo venne chiamato Dubad (oscurità).

Visitiamolo al suo esterno nel video che segue

Purtroppo il tumulo non è aperto al pubblico, possiamo visitarne l’interno grazie a questa incredibile ricostruzione basata sulle analisi laser

Knowth

Tumulo di Knowth

Tumulo di Knowth

Il tumulo di Knowth è il più ampio del sito. Con il suo diametro di 95 metri, si estende su una superficie di circa 5 km² ed è circondato da altri 18 tumuli più piccoli, alcuni dei quali risultano collegati al tumulo principale. Questo presenta due passaggi, ognuno dei quali conduce a due camere funerarie separate. Attorno alle entrate sono disposte grosse pietre perimetrali di quarzo granito, molte delle quali sono scolpite con articolati graffiti dalle forme geometriche e astratte.
Il corridoio sotto il tumulo di Knowth

Il corridoio sotto il tumulo di Knowth

La tomba situata all’estremità orientale del tumulo è costituita da un lungo corridoio di 40 metri che conduce a una camera mortuaria con tre vani laterali, molto simile a quella di Newgrange. La tomba occidentale è invece caratterizzata da un lungo e stretto passaggio a L, che conduce a una camera mortuaria rettangolare alta 2 metri e ricoperta da una lunga e grossa lastra di pietra. Anche questa conteneva in origine una vasca di pietra in cui venivano riposti i resti cremati dei defunti e che attualmente giace invece nel corridoio. Di fronte alla tomba orientale, gli scavi hanno portato alla luce resti di un monumento in legno dalla forma circolare che fu costruito intorno al 2500 a.C. e hanno provato che l’intera struttura di Knowth fu utilizzata, nelle epoche a seguire, per la sepoltura dei defunti e che su di essa vi fu costruito persino un villaggio fortificato.

Newgrange

Newgrange oggi

Newgrange oggi

Il tumulo di Newgrange, la costruzione di cui si hanno maggiori informazioni, risale al 3200 a.C. circa. Il nome anglosassone deriva dall’unione delle parole new (“nuovo”) e grange(“fattoria”). Dopo la fondazione dell’abbazia cistercense a Mellifont nel 1142, le terre di quest’area vennero acquisite dal relativo ordine e utilizzate per l’agricoltura.

Il tumulo ha un diametro di circa 80 metri; è cinto da un alto muro perimetrale costruito in pietre di quarzo bianche e scure e da un altro cerchio più largo, composto da 97 grosse pietre (kerbstone), la più interessante delle quali è quella posta di fronte all’entrata, decorata con motivi a losanga e a spirale. Questa pietra, include un motivo a triplice spirale, rinvenuto soltanto a Newgrange e ripetuto all’interno della camera funeraria, che rievoca il motivo del triskelion dell’isola di Man e le spirali della cultura di Castelluccio in Sicilia.

All’interno, un passaggio lungo 19 metri conduce ad una camera centrale a pianta cruciforme con tre vani, caratterizzata da una volta a thòlos, cioè a cupola,  in lastroni di pietra alta 6 metri e ancora oggi completamente impermeabile all’acqua. In ognuno dei tre vani è presente un vascone in pietra che conteneva i resti dei defunti che furono sepolti nel tumulo. Posta sopra all’entrata, un’apertura quadrata (roofbox) permette al sole di penetrare nel passaggio e di illuminarlo nel giorno del solstizio d’inverno, che coincideva allora con l’inizio del nuovo anno. I raggi di sole che penetrano nel passaggio verso la camera funeraria avrebbero simboleggiato il risveglio della natura e la rinascita, infondendo nuova vita nelle sementi, negli animali e negli esseri umani, oppure, secondo altre interpretazioni, avrebbero rappresentato la vittoria della vita sulla morte e la promessa di una nuova vita per i defunti.

Vicino al tumulo di Newgrange, altri resti di costruzioni posteriori visitabili sono il Pit Circle, un’area circolare delimitata da paletti di legno dentro la quale venivano cremati e sepolti gli animali, e lo Stone Circle, una costruzione costituita da megaliti disposti a cerchio, eretto presumibilmente dopo il 2000 a.C. con funzioni di studio astronomico.

Newgrange è il sito archeologico più visitato in Irlanda e con la sua attuale facciata in pietre bianche di quarzo e pietre scure rimane fissato indelebilmente nella memoria. Una galleria di immagini ci mostra che non è sempre apparso così.

Newgrange-Edward-Lhywd

1699: immagine di Edward Lhywd

1699: Questa immagine mostra la ricerca di Edward Lhywd ( Stout & Stout 2008, p. 98, fig. 66). È la prima mappa nota della tomba ed è stata redatta poco dopo che l’ingresso del tumulo è stato riscoperto nel 1699. Fino a tale data l’ingresso era stato effettivamente chiuso ed è stato scoperto solo di nuovo quando il proprietario terriero locale, Charles Campbell, ha iniziato l’estrazione di pietre il tumulo.

Newgrange-tumulus

1775: immagine di Gabriel Beranger

1775: Una vista di Newgrange eseguita circa nel 1775 dal noto artista antiquario Gabriel Beranger. Essa mostra un grande tumulo di terra e pietre che è quasi privo di alberi. E’ illustrato un certo numero di pietre verticali che circondano il tumulo, l’ingresso tomba non è visibile (è mostrato in un disegno separato).

Newgrange-18th-century

1790: Antiquities of Ireland di Edward Ledwich

1790: Questa incisione di Newgrange è stato inclusa nel Antiquities of Ireland di Edward Ledwich, che è stato pubblicato nel 1790 (Stout & Stout 2008, p. 97, fig. 65). Il tumulo viene nuovamente mostrato ampiamente senza alberi e in questa immagine l’ingresso passaggio può essere visto chiaramente. Una grossa pietra triangolare, che in precedenza si trovava di fronte l’ingresso è anche visibile.

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1892: foto di George Coffey

1892: Una foto di Newgrange scattata da George Coffey nel 1892. A differenza della precedente immagine del 18 ° il tumulo appare ora coperto da una fitta macchia di alberi e cespugli.

Old photo newgrange

Foto di RJ Welch nel tardo 19 ° secolo

Late 19th century: Questa foto suggestiva dell’ingresso mostra un uomo che emerge dal buio interno del tumulo. E ‘stata scattata da RJ Welch nel tardo 19 ° secolo. Anche se il roofbox, attraverso il quale i raggi del sole nel solstizio d’inverno dovrebbero passare, è completamente ostruito, l’architrave in pietra decorata può essere  parzialmente identificata circa 1 metro sopra il corridoio d’ingresso.

Newgrange entrance

1910: collezione Tempest della National Library of Ireland

1910: Una bambina in piedi all’ingresso del sepolcro, circa 1910. La zona intorno alla porta è stata considerevolmente ripulita dal precedente scatto di Welch e un cancello di ferro ora controlla l’accesso al corridoio. Il terreno intorno alla kerbstone d’ingresso (la grossa pietra scolpita a spirali) è stato scavato ed eliminato, anche se il roofbox rimane ostruito. La foto è  della collezione Tempest della National Library of Ireland.

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Anni ’50

anni ’50: Questa foto illustra l’apparenza del tumulo negli anni ’50 prima dell’inizio degli scavi del successivo decennio.

Anni '50: dettaglio dell'ingresso

Anni ’50: dettaglio dell’ingresso

anni ’50: Dettaglio dell’ingresso prima dell’inizio degli scavi negli anni ’50

Scavi tra il 1962 e il 1967

Scavi tra il 1962 e il 1967

1967-67:Queste due immagini mostrano gli scavi archeologici in corso a Newgrange. Questo vasto lavoro è stato svolto tra il 1962 e il 1967 sotto la direzione del professor MJ O’Kelly. Ha rivelato una ricchezza di informazioni sulle origini del monumento e la sua storia. Gran parte del materiale rimosso ha poi dovuto essere reintegrato.

Newgrange-passage

1967-74: Lavori di riparazione del tumulo

1967-74: I lavori di riparazione del tumulo e dei dintorni iniziarono nel 1967 e furono completati solo nel 1974. Quest’immagine ritrae la ricomposizione del passaggio e il suo consolidamento. Il professor O’Kelly (secondo da destra) sta indicando il roofbox (Stout & Stout 2008, p. 47, fig. 30) .

Newgrange quartz

Facciata di quarzo di Newgrange

1967-74:Probabilmente il cambiamento più notevole durante questi lavori di restauro è stata l’aggiunta di un muro di quarzo alto 3 metri nella parte anteriore della tomba. Questa aggiunta al monumento era basata sull’interpretazione di MJ O’Kelly dei risultati di scavo. Aveva scoperto uno spesso strato di pietre di quarzo sparsa oltre i cordoli della tomba per una distanza di circa 7 metri, che riteneva costituissero i resti di un muro crollato. Così, su suo suggerimento è stato aggiunta la facciata di quarzo alla tomba. Tuttavia, poichè la parete di quarzo è ritenuta troppo instabile per sostenere il peso del tumulo stesso, un ulteriore muro, in acciaio e cemento e alto 4 metri doveva essere eretto dietro. Le pietre di quarzo sono state successivamente incorporate nel calcestruzzo.
Non sorprende che questo imponente muro di quarzo abbia provocato un ampio dibattito, all’epoca e che le discussioni circa la sua autenticità imperversino ancora oggi.

sezione e pianta del tumulo

Sezione e pianta del tumulo

Ma l’aspetto più straordinario per cui Newgrange è famoso è il suo allineamento con il sorgere del sole al Solstizio d’inverno.

Una volta l’anno, al Solstizio d’inverno (21 dicembre) il sorgere del sole risplende direttamente lungo il corridoio fino alla camera terminale, per circa 17 minuti e illumina il pavimento della camera stessa. Questo allineamento è troppo precisa per essere considerato frutto del caso. Il professor MJ O’Kelly è stata la prima persona in tempi moderni ad osservare questo evento il 21 dicembre 1967. Il sole entra nel passaggio attraverso un’apertura appositamente ideata, noto come roofbox, posta immediatamente sopra l’ingresso principale. Anche se allineamenti solari non sono rari nelle tombe a corridoio, Newgrange è uno dei pochi tumuli a possedere un’apertura appositamente creata, la roofbox appunto. Oggi la prima luce entra circa quattro minuti dopo l’alba, ma i calcoli basati sulla precessione degli equinozi dimostrano che 5.000 anni fa la prima luce sarebbe entrata esattamente al sorgere del sole.

E ora, se volete, assistete allo spettacolo suggestivo dell’alba al Solstizio d’Inverno, che illumina l’interno del Tumulo.

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