Oops! Il Principe Guerriero etrusco è in realtà una Principessa

Il mese scorso, gli archeologi hanno annunciato uno splendido ritrovamento: una tomba completamente sigillata scavata nella roccia in Alto Lazio. La tomba intatta conteneva quello che sembrava il corpo di un principe etrusco che impugna una lancia e le ceneri di sua moglie. Diverse agenzie di stampa hanno riferito sulla scoperta di un principe guerriero di 2600 anni.
Ma la tomba conteneva ancora una sorpresa. L’analisi delle ossa ha rivelato che il guerriero principe era in realtà una principessa, come Judith Weingarten, una allieva della British School at Athens ha notato sul suo blog, Zenobia: Empress of the East.

Una tomba di 2600 anni fa scoperta in Lazio, che si riteneva contenesse un principe guerriero in realtà contiene i resti di una principessa di mezza età che impugna una lancia

Gli storici sanno relativamente poco della cultura etrusca che fiorì in quella che oggi è l’Italia fino al suo assorbimento nella civiltà romana intorno al 400 a.C. A differenza dei loro omologhi più noti, gli antichi Greci e Romani, gli Etruschi non lasciarono documenti storici, così le loro tombe forniscono una visione unica della loro cultura.

La nuova tomba, dissigillata dagli archeologi in Toscana, è stata rinvenuta nell’area archeologica Doganaccia a Tarquinia, necropoli etrusca e sito UNESCO che contiene più di 6000 tombe  scavate nella roccia, risalenti fino a 2900 anni fa.

La tomba sigillata come rinvenuta dagli archeologi (Foto: Mandolesi)

“La camera sotterranea risale agli inizi del VI secolo a.C. All’interno, ci sono due letti funerari scavati nella roccia,” ha scritto in una e-mail Alessandro Mandolesi, archeologo dell’Università di Torino che ha scavato il sito.

Quando la squadra ha rimosso la lastra che sigillava il sepolcro, ha trovato due grandi piattaforme. Su una piattaforma giaceva uno scheletro che portava una lancia. Su un altro giaceva uno scheletro parzialmente incenerito.

Come è apparsa la tomba dopo l’apertura (Foto: Mandolesi)

Il team ha anche trovato diversi pezzi di gioielleria in bronzo e argento e un contenitore a piastre di bronzo, forse appartenente ad una donna, secondo i ricercatori. “Sulla parete interna, ancora appesa a un chiodo, è stato trovato un aryballos (un tipo di fiasca) decorato con pitture ad olioi in stile greco-corinzio”, ha detto Mandolesi. L’oggetto è presumibilmente un “unguentario”.

Pisside in bronzo ritrovata all’interno (Foto: Mandolesi)

Inizialmente, la lancia ha suggerito che lo scheletro posto sulla piattaforma più grande fosse un guerriero maschio, forse un principe etrusco. I gioielli probabilmente appartenevano al secondo corpo, la moglie del principe guerriero.Ma l’analisi delle ossa ha rivelato che il principe armato di lancia era in realtà una donna di circa 35-40 anni, mentre il secondo scheletro apparteneva a un uomo.

Detto questo, che interpretazioni danno gli archeologi della lancia? “La lancia, molto probabilmente, è stata posta come simbolo di unione tra i due defunti,” ha detto Mandolesi in un’intervista a Viterbo News 24 il 26 settembre. Weingarten non crede che la spiegazione sia il simbolo di unità. Invece, ritiene che la lancia indichi l’alto status della donna. La loro spiegazione è “altamente improbabile”, ha dichiarato Weingarten a LiveScience. “È lei che è stata sepolta con la lancia accanto, non lui.” Evidenziando che, come nelle consuetudini dei riti funerari, l’attributo costituito dalla lancia sia associato alla persona cui viene affiancato nella sepoltura.

Assunzioni di genere La confusione mette in evidenza quanto facilmente sia i pregiudizi moderni che quelli antichi possano colorare l’interpretazione delle antiche tombe. In questo caso, gli stili di vita degli antichi Greci e Romani possono aver distorto la visione della tomba. Considerando che le donne greche erano tenute segregate, le donne etrusche, secondo Teopompo storico greco, erano più spensierate, lavoravano all’esterno delle case, si sdraiavano nude sui triclini, bevevano liberamente, frequentavano molti uomini e allevavano figli che non conoscevano l’identità dei loro padri.

Invece di utilizzare gli oggetti trovati in una tomba per interpretare i luoghi, gli archeologi dovrebbero in primo luogo fare affidamento sull’analisi delle ossa o altre tecniche sofisticate prima di correre a conclusioni affrettate, ha detto la Weingarten. “Fino a poco tempo fa, e purtroppo ancora in alcuni paesi, la determinazione del sesso si basa su oggetti di corredo che, a sua volta, si basa quasi interamente su i nostri preconcetti. Una chiara illustrazione di ciò sono i gioielli:.. Associamo i gioielli alle donne, che è una sciocchezza in gran parte del mondo antico “, ha detto la Weingarten. “Anche ai ragazzi piace ostentare gioielli!”

La considerazione della Weingarten è assolutamente corretta e suggerisce un’analisi maggiormente scientifica e culturalmente più consona rispetto agli usi e tradizioni delle popolazioni studiate. Qui ci permettiamo di considerare che probabilmente l’eredità di Teopompo condiziona ancora il professor Alessandro Mandolesi. Attendiamo con ansia un riesame di molte altre tombe di Principi frettolosamente definiti tali.

Ma non è finita qui….

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