« Ötzi: lo sentiremo parlare?

recipienti in corteccia di betulla. La parete interna di uno dei recipienti è annerita. Al suo interno sono state trovate foglie di acero riccio raccolte di fresco, in cui erano avvolti diversi resti di piante e frammenti di carbone vegetale. Il contenitore era usato, dunque, come portabraci: le foglie fungevano da materiale isolante, così le braci potevano conservarsi accese per alcune ore. (Foto: www.iceman.it)

recipienti in corteccia di betulla. La parete interna di uno dei recipienti è annerita. Al suo interno sono state trovate foglie di acero riccio raccolte di fresco, in cui erano avvolti diversi resti di piante e frammenti di carbone vegetale. Il contenitore era usato, dunque, come portabraci: le foglie fungevano da materiale isolante, così le braci potevano conservarsi accese per alcune ore. (Foto: www.iceman.it)

recipienti in corteccia di betulla. La parete interna di uno dei recipienti è annerita. Al suo interno sono state trovate foglie di acero riccio raccolte di fresco, in cui erano avvolti diversi resti di piante e frammenti di carbone vegetale. Il contenitore era usato, dunque, come portabraci: le foglie fungevano da materiale isolante, così le braci potevano conservarsi accese per alcune ore. (Foto: www.iceman.it)

recipienti in corteccia di betulla. La parete interna di uno dei recipienti è annerita. Al suo interno sono state trovate foglie di acero riccio raccolte di fresco, in cui erano avvolti diversi resti di piante e frammenti di carbone vegetale. Il contenitore era usato, dunque, come portabraci: le foglie fungevano da materiale isolante, così le braci potevano conservarsi accese per alcune ore. (Foto: www.iceman.it)

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