Presentazione libro – Italia comunale e signorile

1959271_10203866951173650_8014106753165199665_nL’Associazione Culturale Italia medievale e Editoriale Jaca Book sono lieti di invitarviSABATO 3 Maggio 2014 alle ORE 17,00
alla Libreria Jaca Book “Città possibile”
in VIA FRUA, 11 a MILANO
per la presentazione della collana
“ITALIA COMUNALE E SIGNORILE”.
di Viella Libreria Editrice

Intervengono:
– Jean-Claude Maire Vigueur (Università di Roma Tre)
– Paolo Grillo (Univesità degli Studi di Milano).

***Ingresso libero. Segue aperitivo.***

La collana pubblicata da Viella nel 2013 è composta da quattro volumi di grande interesse.

1) Signorie italiane e modelli monarchici (secoli XIII-XIV). A cura di Paolo Grillo.
Una delle chiavi di lettura più fruttuose per analizzare l’avvento dei regimi signorili nelle città italiane è quella del contrasto fra il mandato popolare di cui molti domini inizialmente godevano e le ambizioni autocratiche di questi ultimi e delle loro famiglie, che li portarono spesso a travalicare gli originari limiti del loro potere in seno alle magistrature comunali.
Spesso, per analizzare questo passaggio, si è fatto ricorso a categorie politiche contemporanee, senza considerare che i comuni italiani erano un’eccezione repubblicana in seno a un Occidente quasi uniformemente monarchico. La personalizzazione e la dinastizzazione dei domini signorili rappresentavano dunque una sorta di omologazione dell’Italia centro-settentrionale al più ampio quadro euromediterraneo.
Attraverso l’analisi di una serie di esempi, questo volume vuole mettere in luce e approfondire proprio la perdurante influenza dei modelli e degli ideali monarchici nelle città italiane e l’uso che di questi modelli seppero fare i signori per consolidare e legittimare il loro governo.

CON SAGGI DI: Francesco Bianchi, Dario Canzian, Federica Cengarle, Paolo Grillo, Patrizia Mainoni, Patrizia Merati, Flavia Negro, Francesco Pirani, Alma Poloni, Riccardo Rao, Gabriele Taddei, Lucia Travaini
Andrea Zorzi.

* * *

2) Le signorie cittadine in Toscana.
Esperienze di potere e forme di governo personale (secoli XIII-XV). A cura di Andrea Zorzi
Il volume raccoglie i primi risultati di una ricerca sulle esperienze di potere personale e signorile nelle città toscane tra la metà del XIII e l’inizio del XV secolo. Rispetto a una perdurante tradizione storiografica che interpreta la storia politica della Toscana nel segno dell’identità comunale, fino a elaborare veri e propri miti quali la «libertà” fiorentina o il «buon governo» senese, emerge qui l’immagine inedita di una terra non solo – per quanto soprattutto – di comuni ma anche di signori.
Le ricerche si concentrano sulle forme di potere personale e sui regimi signorili, inquadrandoli in un contesto largo di esperienze politiche e puntando a cogliere la varietà di configurazioni in cui si manifestarono le forme di governo personale in stretto rapporto con l’evoluzione degli ordinamenti comunali. Ciò non significa attenuare le differenze tra forme di governo che erano percepite chiaramente come diverse dai contemporanei, ma evidenziare come esse originassero da un spazio politico comune pur dando luogo ad assetti di potere, configurazioni istituzionali, linguaggi politici, nuovi e diversi.

CON SAGGI DI: Andrea Barlucchi, Amedeo De Vincentiis, Ignazio Del Punta, Lorenzo Fabbri, Giampaolo Francesconi, Piero Gualtieri, Cecilia Iannella, Marco Paperini, Alma Poloni, Sergio Raveggi, Mauro Ronzani, Gian Paolo Scharf, Gabriele Taddei, Lorenzo Tanzini, Claudia Tripodi, Andrea Zorzi.

* * *

3) Milano guelfa (1302-1310)
di Paolo Grillo

Il volume analizza la vita politica, istituzionale e sociale di Milano nell’arco di un decennio, dal giugno del 1302 al gennaio del 1311, quando in città, allontanati Matteo Visconti e i suoi principali seguaci, dominarono i popolari e la famiglia della Torre, che aderirono con decisione allo schieramento guelfo «radicale», allora capeggiato dai «neri» fiorentini.
Si tratta di un arco di tempo limitato ma di grande interesse: Milano per alcuni anni propose un atteggiamento politico innovativo e differente da quello che avrebbe poi caratterizzato il successivo regime dei Visconti. Infatti il comune di popolo rinato nel 1302 puntò con decisione non alla creazione di un’area di dominio regionale, ma all’inserimento della città in una solida e vasta rete di alleanze che coinvolgeva tutta la penisola, che portò a un periodo di pace quasi decennale e permise una momentanea ma rigogliosa fioritura della vita economica.
Il progetto fallì a causa delle ambizioni egemoniche di Guido della Torre, che fra il 1307 e il 1308, sfruttando la sua rete di clientele, prese il potere creando una signoria personale. Quando scese in Italia l’imperatore Enrico VII la popolazione, esasperata, gli aprì le porte, permettendo anche il ritorno dei Visconti.
Fallì così anche la possibilità di creare un’«Italia guelfa», basata sull’asse Napoli-Firenze-Milano-Padova, che avrebbe potuto dare una dimensione nazionale alla politica e all’economia italiana fin dal Trecento.

***

4) Signorie cittadine nell’Italia comunale
A cura di Jean-Claude Maire Vigueur

Tra il XIII e il XV secolo, la maggior parte delle città dell’Italia comunale sperimenta, per periodi più o meno lunghi, forme di governo autoritarie o comunque segnate dalla leadership di una forte personalità o di una potente famiglia. Alcune di queste esperienze si allontanano gradualmente dal sistema comunale e finiscono per partorire una forma di potere del tutto nuova, quella della signoria cittadina. Altre, pur conservando interi pezzi del sistema comunale, portano all’adozione di nuove tecniche di governo e cambiano progressivamente le regole della partecipazione alla vita politica.
L’Italia comunale degli ultimi secoli del Medioevo si presenta dunque come uno straordinario laboratorio di esperienze politiche, esaminate in questo volume partendo da tre diverse angolature. Si è cercato con la prima di offrire una mappatura più completa possibile della diffusione di queste esperienze nell’Italia centro-settentrionale, con la seconda di ricostruire il profilo delle diverse categorie di signori, con la terza di osservare l’adeguamento dell’apparato comunale alle esigenze dei nuovi sistemi di governo.
Alle vecchie tesi di un’Italia divisa in due dall’opposizione tra comuni e signorie e di una signoria nata dalla crisi del comune, il volume intende opporre l’immagine di una Italia tardo-medievale plurale e in costante effervescenza politica.

CON SAGGI DI: Alessandro Barbero, Maria Teresa Caciorgna, Dario Canzian, Tommaso di Carpegna Falconieri, Federica Cengarle, Elisabeth Crouzet-Pavan, Beatrice Del Bo, Silvia Diacciati, Giampaolo Francesconi, Paolo Grillo, Vito Loré, Jean-Claude Maire Vigueur, Patrizia Merati, Tomaso Perani, Francesco Pirani, Alma Poloni, Riccardo Rao, Gabriele Taddei, Lorenzo Tanzini, Gian Maria Varanini, Andrea Zorzi.

ITALIA COMUNALE E SIGNORILE è parte di MEDIOEVO QUANTE STORIE: http://www.medioevoquantestorie.net/

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