Un soldato egiziano in Pannonia: lettera del III secolo

La lettera ritrovata in Egitto, III sec. d.C. Immagine gentilmente concessa dalla University of California, Berkley's Bancroft Library.
La lettera ritrovata in Egitto, III sec. d.C. Immagine gentilmente concessa dalla University of California, Berkley’s Bancroft Library.

Nel 2012, Grant Adamson, dottorando alla Rice University, è stato in grado di decifrare una lettera risalente al III secolo d.C., scritta da un soldato egiziano di nome Aurelio Polione che serviva nella legione romana come volontario. E’ piuttosto notevole il tono del messaggio, sorprendentemente sentimentale, come si può leggere nelle lettere ai familiari scritte nei moderni contesti dai soldati alle loro famiglie. L’intero messaggio è stato composto in greco. Il soldato era di stanza nell’antica provincia Pannonica, che comprende la maggior parte dell’attuale Ungheria occidentale e l’Austria orientale ed è piuttosto triste di non ricevere notizie dalla sua famiglia. Egli parla di come avrebbe cercato di ottenere un permesso dal suo ufficiale superiore, per far visita alla famiglia.

Le parole strazianti di Aurelio Polione, il legionario romano, indirizzate a sua madre, una venditrice di pane:

Prego notte e giorno che tu sia in buona salute e rendo sempre  omaggio agli dèi prima di tutto a tuo nome. Non smetto di scrivervi, ma voi non pensate a me. Ma io continuo a fare la mia parte e continuo a pensarvi e avervi nel cuore. Non mi hai mai scritto per dirmi  come stai e cosa stai facendo. Sono preoccupato, perché anche se hai ricevuto spesso lettere da me, non mi hai mai scritto per darmi tue notizie.

Si rivolge anche ad altri membri della famiglia:

Vi ho inviato sei lettere. Nel momento in cui mi risponderete otterrò un congedo dal mio comandante e verrò a trovarvi,  in modo che tu sappia che io sono tuo fratello. ….. perché anche se ho scritto a voi, nessuno di voi ha considerazione? Guardate, il vicino (?) … Io sono tuo fratello.

Tebtunis, antica egiziana Foto: Roland Unger
Tebtunis, antica egiziana Foto: Roland Unger

La lettera era stata rinvenuta più di cento anni fa da una spedizione archeologica guidata da Bernard Grenfell e Arthur Hunt nei pressi di un tempio nella città di Tebtunis nel Fayyum in Egitto. Dalle indicazioni sulla parte posteriore della lettera si comprende che il soldato decise di consegnare il messaggio a un veterano, il cui nome era probabilmente Acutius Leon. Il veterano a sua volta avrebbe dovuto inoltrare la lettera alla famiglia di Polione. A dispetto di un servizio postale militare esistente durante l’Impero Romano, Polione preferì affidare la sua missiva al suo amico veterano.

Ed egli si dimostrò effettivamente affidabile se la lettera è stata rinvenuta nella terra d’origine di Polione.

La sua famiglia gli avrà risposto? Sarà riuscito a ottenere il permesso e riabbracciare i suoi cari? Sebbene fosse in servizio alla frontiera pannonica in tempo di pace, probabilmente no, date le stringenti regole dell’esercito romano.

Come Adamson ha commentato:

Alcuni aspetti del servizio militare appartengono a una comune esperienza attraverso le civiltà antiche e moderne, veramente parte della nostra esperienza umana in generale. Si tratta di cose come la preoccupazione per la famiglia e la nostalgia di casa.

Articolo originale  tradotto da La Storia Viva

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