Vi abbiamo parlato del Diurno di Porta Venezia nello scorso aprile, da allora molte cose sono cambiate e siamo andati a constatarlo con i nostri occhi.
Preso sotto tutela dalla Delegazione FAI di Milano, il luogo sotterraneo e affascinante nel cuore di Milano è stato innanzitutto ben ripulito e messo in sicurezza.
“Non avete idea di come fosse questo luogo quando siamo scesi per ripulire” ci racconta la garbata e preparata guida che conduce il nostro gruppo, Laura Bronzini. “Abbiamo trovato molte cose dimenticate o perdute: una borsetta, smalti per le unghie e un intero armadio pieno di bellissimi asciugamani tessuti a nido d’ape, accuratamente ripiegati. Nel tempo molte persone si sono introdotte sporcando e danneggiando il luogo,ma provavamo il fascino di una ricerca di vera archeologia urbana.”
Si percepisce la passione nelle sue delucidazioni, a ogni passo trova modo di indicarci ora la palladiana del pavimento ora la boiserie in cui si aprono le porte sul salone d’ingresso, ora qualche altro affascinante dettaglio. In questo spazio erano offerti vari servizi: biglietti di tram e treni, manicure, parrucchiere da signora e da uomo, noleggio ombrelli. “Pavimento e boiserie sono originali, come le porte, poi all’interno degli spazi di ogni singola ‘bottega’ qualcuno ha nel tempo apportato degli ammodernamenti, ma molti ‘box’ sono rimasti allestiti come in origine.”
Attira poi la nostra attenzione sul punto in cui era predisposta una piccola buvette, sono rimaste ancora le insegne del caffè HAG e della Coca Cola risalenti all’ultimo periodo di utilizzo dei bagni; il bancone invece non c’è più.
“Questo luogo offriva grandi servizi a tutte le classi sociali, immaginate un operaio che vivesse nelle case di ringhiera dove il bagno era in comune e non c’erano le vasche per lavarsi, con una modica cifra era possibile avere una doccia o addirittura una vasca tutta per sé, con acqua calda e con asciugamani personali e mantenuti caldi fino alla consegna.”
Ci mostra vecchie foto di come fossero affrescate le volte del soffitto, anche di questi decori non resta nulla. Poi, superati tre gradini che recano in mosaico la data di inaugurazione si entra nella seconda area del Diurno: dapprima troviamo una lunga fila di toilette, poi di fronte alla statua di Igea si separano i due corridoi che conducono alla zona maschile e a quella femminile, rigorosamente separate, in cui si collocano dapprima le docce e infine la zona lusso, con ampi bagni e vasche ancora bellissime, mobiletti su cui riporre gli oggetti personali, appendiabiti, perfino la cordicella per chiamare assistenza in caso di malore e un bocchettone di aria calda piastrellato.
Ogni bagno ha un rivestimento di colore diverso. La nostra guida attira l’attenzione sul perfetto stato di conservazione delle piastrelle: “Non sono in ceramica, ma in vetro. Osservate come sono sottili le fughe tra una e l’altra. Il materiale consentiva tagli molto precisi ed era di ottima qualità. In questo luogo non si è badato a spese in fase di costruzione e i servizi erano accessibili a tutti per i bassi prezzi.”
I prezzi dell’ultimo periodo di esercizio sono ancora affissi nell’atrio, dietro alla Cassa.
“I clienti erano anche pendolari, che data la vicinanza con la stazione dei bus, potevano venire a rinfrescarsi prima di tornare a casa o prima di andare in ufficio. C’era anche un servizio di lavanderia, uno di segreteria e la possibilità di avere una casella postale.”
Dopo la visita abbiamo la possibilità di conoscere il Capo Delegazione di Milano Matilde Sansalone
e il Vice Capo Delegazione Andrea Alessandri.
Cortesissimi e disponibili ci informano che ci sono novità:
“La Delegazione FAI di Milano, oltre a gestire queste aperture straordinarie, sta per presentare al Comune il progetto di recupero del Diurno. Non appena avremo l’approvazione partirà una campagna di raccolta fondi coinvolgendo per primi i commercianti del quartiere; il Comune dovrebbe comunque partecipare con una quota. Manca ancora la messa in sicurezza di una buona parte della costruzione, ma soprattutto è importante trovare una destinazione d’uso coerente con la natura del luogo ma che consenta un futuro autofinanziamento per la necessaria gestione e manutenzione.”
Ci lasciamo con l’augurio reciproco che tutto si compia nel migliore dei modi. Le prossime aperture straordinarie, intanto, saranno nei sabati di Gennaio 2016. Un consiglio: prenotate la vostra presenza nei gruppi che si alternano alla visita! Fortunatamente molti milanesi hanno risposto al fascino di questa bellezza sotterranea e a noi è successo di non trovare posto al primo tentativo 😉
Grazie ancora ai volontari FAI per il loro lavoro.
Restate sintonizzati per le prossime notizie.
Un video girato nel 1994, quando l’ultimo barbiere ancora esercitava all’interno della struttura.
Questo lo stato attuale del Diurno
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