Premiato nella XIV edizione del Premio Italia Medievale per la categoria Editoria, questo libro di Maria Paola Zanoboni è destinato a stravolgere alcuni luoghi comuni sulla condizione femminile nel tardo Medioevo.
L’autrice, dottore di ricerca e cultore della materia in Storia Medievale, è abilitata a professore associato in storia economica, e in questa chiave si è accostata alla realtà relativa alle donne.
Dalle sue stesse parole:
“Questo libro è nato quasi per caso, da un primo assemblaggio di nuclei diversi. Poi, più le ignoravo, più le donne medievali sembravano perseguitarmi, sbucando all’improvviso quando non le cercavo, nei contesti più vari e impensabili. Emergevano improvvisamente e sempre più prepotentemente da atti notarili, statuti, saggi su altri argomenti, obbligandomi a passare incessantemente dallo spagnolo all’inglese, dal francese al latino, e gridandomi sempre in modo assordante un’unica cosa: quanto è stato scritto su di noi fino ad ora è soltanto il frutto di pregiudizi.”
Si è sempre detto, e la maggior parte degli scritti sull’argomento non si stanca di ripeterlo, che le donne nel Medioevo lavoravano, ma lavoravano in casa, tessendo e filando, magari alla luce di una candela ricordando il passato, come ce le dipinge in una lirica Ronsard. Potevano al massimo aiutare il marito nella sua attività, e proseguirla se vedove, ma erano retribuite meno rispetto agli uomini e incapaci di sopravvivere col proprio lavoro. Tutto questo secondo l’opinione tradizionale, viziata da preconcetti e da schemi attuali proiettati sul passato. Questo libro mostra un quadro completamente diverso: donne che lavoravano in tutti i possibili settori, compresa l’edilizia, le miniere e le saline; imprenditrici che si autofinanziavano con propri capitali ottenuti dalla vendita di abiti e gioielli; retribuzioni commisurate “alle reali capacità” e quindi non dipendenti dal genere; donne che col proprio lavoro riuscivano a mantenere sé stesse e familiari in difficoltà, o a saldare i debiti dei mariti; nobildonne impegnate nelle attività più varie: dall’organizzazione di laboratori per il ricamo , alla gestione di miniere, alla direzione di opere di bonifica, all’impianto di caseifici.
Un libro che ci piace perché una volta di più smentisce, carte (notarili) alla mano, è il caso di dirlo, il nostro immaginario medievale.
Maria Paola Zanoboni ha già pubblicato i volumi:
- Artigiani,imprenditori, mercanti. Organizzazione del lavoro e conflitti sociali nella Milano sforzesca (1450/1476) (Firenze, 1996);
- Produzioni, commerci, lavoro femminile nella Milano del XV secolo (Milano, 1997);
- Rinasci-mento Sforzesco. Innovazioni tecniche, arte e società nella Milano del secondo Quattrocento (Milano, 2005);
- Salariati nel medioevo con introduzione di F. Franceschi (Ferrara, 2009);
- La vita al tempo della peste , fascicolo monografico di Medioevo Dossier, n. 5,novembre 2013;
- Alle origini del made in Italy. L’economia milanese e italiana fra Tre e Quattrocento, fascicolo monografico di Medioevo Dossier, n.8,maggio 2015, oltre a numerosi saggi apparsi in varie riviste.
- Con Jouvence, ha pubblicato nel 2015 Scioperi e rivolte nel Medioevo
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