Mostra – Nutrire l’Impero, alle origini della dieta mediterranea

nutrire_l_impero_storie_di_alimentazione_da_roma_e_pompei_largeUna mostra all’Ara Pacis racconta come viaggiavano e venivano distribuiti olio, vino e grano nell’antica Roma

Pane di Pompei. Fichi secchi. Mandorle di Ercolano. Piselli decorticati. Sono solo alcuni dei reperti esposti nella mostra ‘Nutrire l’Impero, Storie di alimentazione da Roma e Pompei’, inaugurata il 2 luglio all’Ara Pacis di Roma e visitabile fino al prossimo 15 novembre. Cibi che hanno una data certa: 79 d.C., l’anno dell’eruzione del Vesuvio che sigillò la vita quotidiana di intere città, consentendo agli archeologi di raccontare oggi storie dal sapore antico.

Al centro della mostra romana il viaggio e la distribuzione del cibo nella Roma imperiale: una metropoli che contava 50-60 milioni di abitanti già nel III secolo d.C., dove ogni cittadino poteva contare sulla distribuzione gratuita di 35 kg di frumento a testa. Egitto, Tunisia, Algeria e Libia le principali province africane da cui proveniva il grano, affidato dall’imperatore ad uno speciale “prefetto annonario”. Ad illuminarne l’importanza, il cosiddetto sarcofago dell’Annona, dove è rappresentata anche la tessera che dava diritto ai cittadini di ritirare la loro razione di grano.

Veri e propri capitani coraggiosi – racconta nel video Orietta Rossini, co-curatrice della mostra assieme a Claudio Parisi Presicce – erano coloro che conducevano le navi cariche di anfore e merci solcando il mar Mediterraneo. Da Pozzuoli, principale porto d’approdo per le navi provenienti dall’Africa, vino, olio, grano e garum (la celebre salsa a base di pesce usata come esaltatore del gusto) arrivavano poi ad Ostia dopo 3 giorni di navigazione costiera.

Grazie alle ricostruzioni multimediali presenti nel percorso espositivo, è possibile immaginare il porto di Traiano, che l’imperatore di origine spagnola fece costruire in un’area situata nei pressi dell’attuale aeroporto di Fiumicino. Qui da qualche anno sono in corso scavi a cura dell’Università di Southampton, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Ostia.

La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, assieme all’Assessorato a Roma produttiva e Città metropolitana ed Expo.

Pierluigi Caso – Lucia Cosmetico da EXPO-RAI

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