“La storia di un popolo vive nelle parole di chi ne tramanda le gesta”
Che ci crediate o no questo motto ci ha guidati davvero, tutti, i membri di Langobardia Maior, e me stessa, come partner della manifestazione, nell’ideare, progettare e condurre questo concorso. Allo stesso modo sarà questo lo spirito che accomunerà i numerosi lettori che si avvicenderanno oggi pomeriggio dalle 15.30 nella lettura integrale dell’Historia Langobardorum all’interno Chiesa di Santa Maria di Corte, a Cividale, con la preziosa introduzione del professor Francesco Benozzo.
Molte voci, di persone provenienti da molti luoghi, in uno spirito corale per narrare la saga di molti.
Ebbene, un percorso, quello del concorso, snodatosi per mesi, si è ormai concluso e vanno affrontati i bilanci.
Come ci siamo detti tra noi, questa “creatura” ha vissuto di vita propria, conducendoci a volte in anfratti inattesi e sorprendendoci, felicemente, come risultato di un lavoro veramente collettivo, non solo da parte di noi promotori, ma soprattutto dei partecipanti.
L’iniziativa è nata da rievocatori e da rievocatori l’abbiamo condotta: avvicinare alla storia, soprattutto i giovani, con l’esperienza diretta e con parole e gesti che riportino in vita il passato. Quello che ci premeva suscitare era l’interesse per il quotidiano, far riflettere sul singolo oggetto, sulle situazioni, sullo stile di vita.
Un’impostazione che non prescinde ovviamente dallo studio storico e archeologico, che lo comprende e lo sottotintende, ma che lo sintetizza ed elabora in qualcosa di molto più immediato.
Ed ecco che i ragazzi hanno colto con sorprendente profondità e apparentemente con naturalezza questo e altro. Hanno dimostrato di interpretare sentimenti ed mozioni dei singoli personaggi, evidenziando che, allora come ora, negli uomini albergano amicizia, amore, vendetta e dolore, sebbene calati in eventi pubblici e privati molto molto lontani da noi.
E’ così che i partecipanti al concorso, certamente guidati dal serio lavoro di approfondimento dei docenti che hanno voluto aderire al progetto, sono riusciti, coi loro racconti e i loro disegni, a trascendere i limiti del tempo. Pur nell’impaccio di un mondo così articolato e complesso, dalla cultura così peculiare da risultare difficoltosa nella sua comprensione d’insieme.
Quella che era la nostra ambiziosa meta, ovvero trasformare i giovani scolari di medie primarie e secondarie in cantori di gesta su ispirazione di Paolo Diacono, non solo è stata raggiunta ma addirittura superata in ricchezza di risultati.
Abbiamo ricevuto e letto tante storie d’amore, di guerra, di lotta, ma anche storie di amicizia, figure di ogni ceto sociale, numerose figure femminili: un mondo che dalle teche dei musei e dalle pagine dei libri ha preso vita, realizzando il nostro sogno, un po’ surreale e visionario, un po’ difficile da comunicare: i ragazzi sono diventati nuovi cantori, hanno proseguito un’epica, che è per sua natura un genere letterario circolare, che non ha inizio, né fine, aprendo spiragli di un’umanità immaginata, che ha riempito noi e i giurati di entusiasmo.
Potete quindi immaginare che per tutti noi non sia stato semplice riuscire a classificare i racconti e le illustrazioni, ma abbiamo tentato di utilizzare dei criteri oggettivi. Dal canto nostro abbiamo selezionato una serie di opere che fossero riuscite ad unire una narrazione efficace ad una certa accuratezza di carattere storico, con attenzione ai dettagli a noi noti della quotidianità e delle abitudini dei longobardi, ai corredi e armi, ma anche in genere alla coerenza temporale e alla cronologia dei fatti, soprattutto in caso nei racconti comparissero personaggi realmente esistiti.
Abbiamo quindi condiviso con i giurati questa prima selezione per sottoporla al loro parere più tecnico, tenendo conto che ciascuno di loro avesse già elaborato, a suo modo, con la sua sensibilità ed abilità, il mondo longobardo.
La giuria che con grande professionalità ed entusiasmo ci ha aiutato ad individuare i vincitori è stata presentata sulla pagina di Langobardia Maior, ma va qui ricordata.
La Giuria
Lo scrittore Ugo Moriano, finalista al Premio Bancarella 2013 col romanzo L’ultimo sogno longobardo.
L’autrice Giovanna Zordan e l’illustratrice Barbara Jelenkovich, che col loro Una giornata con Berta hanno creato uno strumento davvero meraviglioso per raccontare il mondo longobardo ai bambini, ma che sono autrici assieme di almeno altre 18 opere per l’infanzia tradotte in diverse lingue.
Le artiste Antonella Pizzolongo e Flavia Turel dell’Associazione Noi dell’Arte che svolgono da tempo attività a Cividale del Friuli.
Ai nostri giurati va un grande ringraziamento, di cuore, per la disponibilità e l’entusiasmo dimostrato. Un ringraziamento altrettanto grande da parte nostra va alla dottoressa Elisa Morandini, direttrice del Museo Cristiano e del Tesoro del Duomo che ci ha ospitato questa mattina e che è stato teatro dell’importante coronamento di questo concorso: la premiazione.
I vincitori
Categoria secondaria di I grado
Gli elaborati pervenuti presentavano in diversi casi un pregevole connubio di testi e immagini, abbiamo così deciso di premiare per la secondaria di I grado tre diverse tipologie di opere: un premio per la migliore narrazione, uno per le illustrazioni più accurate, e uno infine per l’opera più originale, risultato di un connubio davvero efficace di testi e immagini.
Premio per la MIGLIORE NARRAZIONE va al racconto LIUTPRANDO di GIACOMO Z. della classe II E della scuola secondaria di Primo grado Elvira e Amalia Piccoli di Cividale del Friuli.
Cito direttamente lo scrittore Ugo Moriano, che l’ha definito: Un racconto strutturato, con diversi personaggi che interagiscono col protagonista. Il racconto, seppur nella sua brevità, si pone come un possibile canovaccio per una narrazione di ben più ampio respiro offrendo la possibilità di sviluppare le vicende di Subo e Bernardo. Buona l’atmosfera storica.
Premio per le MIGLIORI ILLUSTRAZIONI va al racconto illustrato LETTERA DI UN’ANCELLA, con i disegni di VALENTINA D. e JAMILA M., le ricerche di ELEONORA L., GIULIA C., e i testi FILIPPO L. e MATTIA B. della classe I B della scuola secondaria di Primo grado Elvira e Amalia Piccoli di Cividale del Friuli.
Questa opera ha colpito, come ha indicato Barbara Jelenkovich, per l’apparato iconografico ricco e ben documentato. La ricerca storica si affianca a quella visiva con un risultato di grande effetto. Con lei ha concordato anche Antonella Pizzolongo: per la qualità della rappresentazione grafica degli accessori, che ha messo in evidenza una buona ricerca e quanto mai pertinente e ricca di dettagli.
Precisiamo comunque che anche a livello narrativo il risultato è stato apprezzabile, poiché il racconto è dettagliato e gli eventi sono ben ricostruiti, supponiamo anche alla luce di quell’accurata ricerca messa in evidenza già nella suddivisione dei compiti tra i diversi studenti. Abbiamo molto apprezzato il fatto che oltre all’indicazione in merito agli autori di testi e disegni fosse presente anche una precisazione in merito alle ricerche svolte da alcuni membri del gruppo che ha realizzato “Lettera di un’ancella”: ricerche che hanno interessato in particolare modo gli abiti e i gioielli femminili e la figura della regina Teodolinda.
Premio per l’OPERA PIU’ ORIGINALE, che combina ottimamente racconto e immagini va al racconto IL RITORNO DI PAOLO, con di i testi di DAVIDE M. e MATTEO S. e le illustrazioni di CRISTINA D. della classe II B della scuola secondaria di Primo grado Elvira e Amalia Piccoli di Cividale del Friuli.
Questo racconto presenta, come indicato da Antonella Pizzolongo illustrazioni piacevoli e rappresentative e, come precisato da Barbara Jelenkovich, sono davvero apprezzabili le qualità narrative conferite alle immagini. Il tentativo di farci vivere la storia passa anche per questa rappresentazione di una Cividale un po’ astratta ma molto piacevole.
A livello narrativo è stato apprezzato, come ci ha scritto Moriano, il fatto che venga utilizzato il sogno per affrontare il divario temporale. L’autore Porta il lettore a percorrere le vie di Cividale in compagnia di Paolo Diacono, che da guida al suo giovane discepolo e narra in prima persona. Un pizzico di magia e mistero rendono gradevole la lettura.
Categoria secondaria di II grado
Certo è che sono riusciti con i loro scritti a coinvolgerci emotivamente nelle loro storie: è difficile scindere fantasia e realtà, perché veritiere e credibili le descrizioni dei fatti accaduti, forti e chiari i colori, i sapori e gli odori che le parole evocano.
Terzo Classificato: DIETRO UNA LUNGA BARBA, di Asia G.
Asia G. è una studentessa di seconda superiore della provincia di Bologna, la quale ha partecipato in completa autonomia al concorso poiché la sua scuola non aveva aderito. Apprezziamo dunque ancora di più questa dimostrazione di impegno e di competenza, e l’accuratezza dei dettagli, avremmo voluto saperne di più della storia della sua protagonista, come ha commentato anche Ugo Moriano, poiché il racconto di Asia è corto, ma nonostante ciò è ricco di particolari affascinanti.
Zordan: In questo racconto la ricostruzione del fatto è attendibile, si inserisce adeguatamente nella rievocazione proposta da “Ad Italiam Venit”: il testo è scorrevole, emotivamente intenso e positivamente proteso verso il futuro.
Secondo Classificato: TEODOLINDA, di Elena Z. del Liceo Classico Linguistico Muratori San Carlo di Modena
Questo racconto è stato apprezzato, citando l’autrice Zordan, poiché è complesso e ingegnoso,
Bella la storia raccontata da Adelberta. E’ un racconto senza possibilità di eventuali espansioni, ma ben fatto e completo, citando invece Moriano.
Primo classificato: IL SORRISO DEL PERDONO, RACCONTO BREVE AMBIENTATO A VERONA, ALLA CORTE DEL RE LONGOBARDO ALBOINO di Francesca A., Francesca C. e Marta S. Liceo Classico Linguistico Muratori San Carlo di Modena
Zordan: Un racconto accurato e partecipe
Ugo Moriano: Racconto ben strutturato, offre l’impressione di assistere a una storia più ampia delle poche pagine impiegate
Conclusione
Zordan: Le cronache, i testi antichi, i manuali di storia, i reperti archeologici, i monumenti ancora presenti nel nostro territorio sono il combustibile per le nostre “macchine del tempo”. La lettura di un nome, la vista di una fibula o di uno scramasax ed ecco che la nostra fantasia vola, saliamo nelle nostre “macchine” ed arriviamo ad incontrare re Alboino, Faroaldo I duca di Spoleto, la regina Teodolinda, il re Liutprando o Rosmunda. Ci basta poco per sognare, per rivivere o reinterpretare il passato. Forse questo aiuterà le ragazze e i ragazzi di oggi a sognare anche il futuro.
Questi e altri racconti e disegni saranno raccolti, assieme ad altri che non sono entrati nella rosa dei vincitori e molto altro in un e-book. Ma questa è un’altra storia…longobarda.
Grazie a tutti per questo sogno condiviso.
Elvira Bevilacqua admin de La Storia Viva
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