Alle ore 11,00 vi condurremo alla scoperta della chiesa di Santa Maria Incoronata e della sua splendida Biblioteca Umanistica, a cura di Mauro Enrico Soldi, con ritrovo davanti all’ingresso in Corso Giuseppe Garibaldi, 116, a Milano.
Al costo di 2,50 € potremo visitare uno dei più importanti monumenti della Milano quattrocentesca, nonché una delle più significative testimonianze della religiosità agostiniana e della cultura umanistica in Lombardia.
Il complesso architettonico attuale costituito dalla chiesa, dai due chiostri, dalla Biblioteca Umanistica e da ciò che rimane dell’antico cenobio agostiniano sorge nel luogo dove venne fondata la piccola chiesa di Santa Maria di Garegnano, (corrispondente alle attuali cappelle, seconda e terza, laterali a sinistra). Nel 1445, infatti, i padri agostiniani di san Marco cedono alla Congregazione lombarda dell’Osservanza dell’ordine di Sant’Agostino la chiesa con l’annesso convento.
Nel 1450, Bianca Maria Visconti, moglie di Francesco Sforza, fa costruire una nuova chiesa intitolata a San Nicola da Tolentino (attuale navata destra), ma l’ampliamento maggiore si ebbe l’anno seguente con la donazione, del Duca di Milano ai frati, di un appezzamento di terreno destinato ad accogliere un nuovo convento e l’orto.
L’unione delle due chiese diede vita all’Incoronata come oggi la conosciamo: a due navate terminanti con absidi poligonali, sulle quali si aprono le sei cappelle laterali.
Negli anni 1451-80 viene realizzato il grande chiostro quadrato e il porticato. Tra il 1480 e il decennio successivo, viene costruito il piccolo chiostro e la Biblioteca Umanistica (1487). Nel 1510 viene realizzato un nuovo Refettorio e il terzo chiostro (oggi scomparsi) ed infine nel 1751 viene edificato lo scalone monumentale. Nel 1798, in seguito alle riforme napoleoniche, il convento agostiniano viene soppresso.
La “libraria” agostiniana dell’Incoronata è stata costruita nel 1487 sotto il priorato di padre Luchino Aretino da Milano. Questo luogo è stato riportato alla luce solo di recente, precedentemente infatti, la Biblioteca era stata adibita a celle per i frati e in seguito ad abitazione del clero.
La biblioteca è costituita da tre navate, divise da colonne, che sostengono la volta centrale a crociera.
La storia della Chiesa è sempre stata complessa, difficile, contraddittoria.
Il suo grande protagonista – da san Pietro a papa Francesco – solitamente è il pontefice, somma autorità religiosa e per molti secoli anche politica e temporale. In realtà molte altre figure hanno determinato, nel corso di duemila anni, le intricate vicende del papato: cardinali, vescovi, santi, eretici, imperatori, chierici e laici. E tra questi anche gli “antipapi”, uomini che – individualmente o supportati da fazioni – non hanno accettato il pontefice eletto in via ufficiale e hanno dato vita a veri e propri scismi. Dai primi nebulosi inizi – quando il santo padre era solo vescovo di Roma e non aveva ancora l’universalità che avrebbe poi detenuto nei secoli a venire – fino al grande scisma, il volume racconta la storia dei quarantatré antipapi scelti secondo procedure non canoniche. Considerati degli usurpatori, per questo furono catturati, scomunicati, processati, imprigionati, uccisi. Alcuni fuggirono, altri si ritirarono in convento, altri ancora scomparvero semplicemente nel nulla. Fieri oppositori al papato ufficiale per motivi dottrinali e ideologici, oppure mere pedine mosse dal potere delle famiglie aristocratiche romane e degli imperatori, gli antipapi rivivono in queste pagine non più come comprimari, ma come veri protagonisti.
Elena Percivaldi, milanese, è storica e saggista. Cura mostre e partecipa a convegni e seminari di studio in Italia e all’estero. È coordinatore scientifico di manifestazioni storico-rievocative e collabora con riviste specializzate, tra cui «Medioevo»; fa parte del Comitato scientifico della rivista «Medioevo Italiano». Autrice di vari libri, tra cui I Celti. Una civiltà europea, con la Newton Compton ha già pubblicato La vita segreta del Medioevo, finalista al Premio Italia Medievale 2014.
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