Antico Egitto
CONFERENZE IN TORRE anno 2014
Società Friulana di Archeologia Onlus
Torre di Porta Villalta, via Micesio,2, 33100 Udine
– 21 marzo, Chiara Zanforlini: La musica egizia.
La musica e la danza, per gli egizi come per noi moderni, erano un importantissimo elemento della vita quotidiana in occasioni di feste, cerimonie religiose, attività militari.
Purtroppo la musica egizia non era scritta e perciò non possediamo direttamente quelle melodie, tuttavia le testimonianze scritte e soprattutto quelle figurative, ci permettono di conoscere gli strumenti musicali, le occasioni in cui la musica era eseguita, le divinità che la presiedevano.
– 28 marzo, Susanna Moser: L’artigianato funerario nell’Antico Egitto.
Nonostante il fatto che l’ormai trito stereotipo, che vedeva gli antichi Egizi come un popolo tetro e il cui pensiero era rivolto soltanto alla morte sia ormai stato sfatato, è tuttavia innegabile che la maggior parte delle testimonianze materiali e figurative giunte fino a noi sia pertinente all’ambito funerario. Ma che cosa, e soprattutto chi, stava dietro ad alcuni tra i monumenti più belli, come le tombe della necropoli tebana?
Che cosa ci dicono le pitture, i testi, i rilievi, ma anche reperti come sarcofagi, papiri, canopi e ushabti, su chi li ha prodotti e su come era organizzato il loro lavoro? Cercheremo di scoprirlo in questo “viaggio dentro (e fuori) la tomba”.
– 04 aprile, Marina Celegon: Con gli occhi del loto . . . viaggio insolito nell’Antico Egitto.
Secondo uno dei miti egizi un giorno, all’inizio del tempo, dalle acque del Nun emerse uno stelo alto e diritto con alla sommità un grande bocciolo bianco dai cangianti riflessi azzurrognoli. Lentamente il fiore si aprì, i grandi petali si curvarono dolcemente verso il basso e al centro, protetto come in una morbidissima culla, il sole bambino, il dio Ra, diede inizio alla prima alba del mondo. Un’alba che ogni giorno puntualmente si ripete. Così il loto divenne una presenza costante ed evidentemente molto amata per gli antichi egizi tanto che, seguendo idealmente il suo profumo e concretamente la sua immagine, possiamo esplorare molti aspetti spesso insoliti o poco noti della loro affascinante cultura.
– 11 aprile, Andrea Vitussi: Reswt, il sogno: l’Egitto a occhi chiusi.
“Dio ha creato il sogno per mostrare il cammino a chi sogna quando i suoi occhi sono nell’oscurità”. (dal “Papiro Insinger”). Gli antichi Egizi hanno sempre espresso particolare attenzione per i sogni: dall’Antico Regno fino all’Epoca Tarda innumerevoli sono le tracce scritte, i papiri e le steli che raccontano di sogni, incubi e messaggi divini ricevuti nel sonno. Ma ancor più affascinanti sono i significati, le motivazioni, le interpretazioni che il popolo egizio ha attribuito al sogno. Uno sguardo da vicino nel recesso più segreto della mente umana dell’antichità ci svelerà come gli egizi consideravano l’attività onirica, e come ne sfruttavano le potenzialità “magiche”. Faremo assieme un passo avanti in un mondo così etereo, fantastico e incontrollabile da esser considerato dagli egizi oltre i confini della realtà, tanto quanto l’Aldilà.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.