Forse individuata la tomba di Ankhesenamon, moglie di Tutankhamon

Gli egittologi hanno scoperto quella che credono sia la camera di sepoltura di Ankhesenamon, moglie di Tutankhamon. Se confermato, potrebbe aiutare a svelare il destino finale della moglie del re ragazzo, che improvvisamente scomparve dalle registrazioni storiche dopo un successivo matrimonio.

“Siamo sicuri che ci sia una tomba, ma non sappiamo a chi appartenga”, ha detto Hawass a Live Science in una e-mail. Il 7 luglio National Geographic Italia pubblicò un articolo  suggerendo che una squadra guidata da Hawass avesse trovato una nuova tomba nella Valle dei Re e Hawass confermò quella scoperta a Live Science.

Un monumento, rappresentante Tutankhamon e la grande sposa reale Ankhesenamun assisi, si trova nel complesso templare di Luxor e venne però usurpato da Ramses II (XIX Dinastia), che fece sostituire i cartigli dei due sposi con quello suo e della regina Nefertari.
Un monumento, rappresentante Tutankhamon e la grande sposa reale Ankhesenamon assisi, si trova nel complesso templare di Luxor e venne però usurpato da Ramses II (XIX Dinastia), che fece sostituire i cartigli dei due sposi con quello suo e della regina Nefertari.

“Siamo sicuri che c’è una tomba nascosta in quella zona perché ho trovato quattro depositi di fondazione”, ha detto Hawass, spiegando che le fondamenta sono ” fori nel terreno riempiti di oggetti votivi come vasi di ceramica, resti di cibo e altri strumenti come segno che si sta avviando una costruzione della tomba “.

“Gli antichi Egiziani solitamente creavano quattro o cinque depositi di fondazione ogni volta che davano inizio alla costruzione di una tomba”, ha detto Hawass. Inoltre, “il radar ha rilevato una struttura che potrebbe essere l’ingresso di una tomba”.

Quanto ai resti sepolti, Hawass ha detto che la tomba potrebbe appartenere a Ankhesenamon, che era la moglie di Tutankhamon  (regno 1336-1327 aC). “Ankhesenamon sposò Ay dopo che Tut è morto, quindi è possibile che la sua tomba si trovi vicino a Ay”, ha detto Hawass, che sarà il futuro direttore dello scavo.

Hawass è stato capo del Consiglio Supremo di Antichità dell’Egitto tra il 2002 e il 2011 ed è stato il primo ministro di Stato dell’Egitto per le antichità dopo la creazione del post nel gennaio 2011. Ha rassegnato le dimissioni dal posto nel luglio 2011. Attualmente Hawass è direttore della spedizione italiana Nella Valle dei Re.

Valle dei Re nell'alto Egitto e tombe già scoperte.
Valle dei Re nell’alto Egitto e tombe già scoperte.

Il re Tut divenne faraone all’età di dieci anni intorno al 1332 a.C. e regnò per soli nove anni fino alla morte. Nello stesso anno in cui divenne faraone sposò Ankhesenpaaton, sua sorellastra, che cambiò il nome in Ankhesenamon. E’ considerato un faraone “minore”, ma la sua fama è esplosa quando nel 1922 Carter scoprì la sua ricchissima tomba quasi intatta che rimane la più completa tomba reale egiziana mai trovata.

A dire il vero la sua tomba continua a rivelare segreti nascosti anche oggi. A febbraio, gli archeologi hanno annunciato i piani per riprendere la ricerca delle camere di sepoltura nascoste nella tomba di Tutankhamon. La notizia segue a più di un anno la speculazione dell’egittologo britannico Nicholas Reeves sui segni di una porta nascosta nella tomba di Re Tut.

Ankhesenamon era terza figlia di Akhenaton, decimo faraone della XVIII dinastia egizia, e della regina Nefertiti, “grande sposa reale”. All’età di circa tredici anni venne data in moglie al fratellastro Tutankhaton, poi conosciuto come Tutankhamon, figlio anch’egli di Akhenaton, e di una moglie secondaria la cui identità è incerta, da alcuni identificata con Kiya.

Il cambio della divinità nel nome da Aton ad Amon, come anche nel nome dello sposo Tutankhamon, doveva essere il simbolo del proprio impegno a ripristinare gli antichi culti, in particolare quello di Amon, al termine della cosiddetta “eresia amarniana” intrapresa da Akhenaton e conclusasi con la sua morte, intorno al 1335 a.C.

Il suo matrimonio con Ay, sebbene affermato da Hawass come indizio per identificare la sua tomba, non è riconosciuto da tutti gli studiosi.

Ricostruire le vicende della famiglia è complesso, a causa dei frequenti matrimoni incestuosi e dell’abitudine degli antichi faraoni egizi di cancellare i segni e la storia dei predecessori in un’azione sistematica di damnatio memoriae, in particolare per i faraoni del periodo “eretico” di Amarna.

Per quanto riguarda Ankhesenamon si ritiene che abbia sposato, in prime nozze, il proprio padre Akhenaton. Poi, benché non esistano rilevanze storiche al riguardo, secondo alcuni studiosi sarebbe verosimile che abbia sposato l’immediato successore di Akhenaton, l’effimero e semisconosciuto faraone Smenkhara. Alla morte di questi, si unì in matrimonio, rispettivamente, al fratellastro Tutankhamon e, secondo una teoria dibattuta, al suo successore Ay. Non essendo l’alto funzionario Ay di stirpe reale, infatti, l’unica legittimazione al trono sarebbe potuta venire solo attraverso questo matrimonio.

La regina Ankhesenamon e suo marito-fratellastro Tutankhamon in una scena d'intimità famigliare sullo schienale del trono rivenuto nella Tomba di Tutankhamon, conservato al Museo egizio del Cairo. Gli abiti del re e della regina sono in argento, mentre i corpi sono stati resi con intarsi di pasta vitrea rossa e le acconciature e i copricapi tramite faience blu; lo sfondo è in oro.
La regina Ankhesenamon e suo marito-fratellastro Tutankhamon in una scena d’intimità famigliare sullo schienale del trono rivenuto nella Tomba di Tutankhamon, conservato al Museo egizio del Cairo. Gli abiti del re e della regina sono in argento, mentre i corpi sono stati resi con intarsi di pasta vitrea rossa e le acconciature e i copricapi tramite faience blu; lo sfondo è in oro.

L’ipotesi che abbia sposato Ay però, è stata riconosciuta come poco verosimile: nella tomba di Ay, l’anziano faraone è raffigurato mentre caccia affiancato dalla moglie; il cartiglio vicino alla raffigurazione, che ha perso la pittura dei geroglifici del nome della moglie, risulta troppo piccolo per contenere il nome di Ankhesenamon, mentre calzerebbe perfettamente il nome della sua consorte principale, la regina Tey. Di conseguenza, la teoria del matrimonio fra Ay e Ankhesenamon non possiederebbe riscontri al di fuori di un anello già noto ad Howard Carter, in quanto individuato a Luxor presso un mercante di antichità, in cui i nomi di Ay e della vedova di Tutankhamon sono affiancati, benché l’autenticità dell’oggetto sia in discussione.
La questione è tuttora dibattuta. L’egittologo Bob Brier ha ipotizzato che Ay avrebbe sposato la giovane regina vedova per poi ucciderla e ritornare alla sua moglie originaria Tey, motivo per cui Tey apparirebbe nella tomba di Ay; non esiste comunque alcuna prova di ciò.

È impensabile considerare le dinastie manetoniane, oggi convenzionalmente adottate in egittologia, come un continuum storico ininterrotto di quasi 3000 anni: ci furono usurpazioni , cambiamenti di famiglie, ci furono re stranieri sul trono d’Egitto, ma tutti, anche gli usurpatori e i conquistatori, fecero quanto era possibile per legittimare in qualche modo la loro permanenza al potere. Esisteva poi una ferrea norma dinastica: che chiunque salisse sul trono d’Egitto dovesse essere legittimato: direttamente per nascita, o indirettamente per associazione attraverso l’istituto della coreggenza, o per matrimonio con una principessa di sangue reale nata da un faraone e dalla sua “Grande sposa reale”. Solo nei periodi più oscuri e confusi della storia egiziana venne meno questa regola che assumeva una sua pragmatica ragione di essere soprattutto nei momenti storicamente più delicati, com’era appunto quello seguito alla morte, a breve distanza uno dall’altro, di Akhenaton e Smenkhara. »

F. Cimmino,  Tutankhamon, la fine di una dinastia, Rusconi, Milano, 1993, p. 62.

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