Ad Aosta nel corso di lavori di ampliamento dell’ospedale sono stati scavati vari strati contenenti testimonianze della storia cittadina. In attesa di poter ammirare i ritrovamenti in qualche esposizione museale vi anticipiamo quanto riportato ad oggi dal sito della Regione.
Nel corso dei saggi esplorativi realizzati nel 2011 erano stati riconosciuti alcuni ambienti interrati pertinenti ad edifici di epoca medievale in prossimità dell’attuale viale Ginevra, mentre nella porzione orientale dell’area era stata individuata una sovrapposizione di campi agricoli con tracce di arature che vanno dall’età preistorica a quella romana. A partire da questi risultati è stato realizzato uno studio che ha portato alla definizione di una mappatura del potenziale archeologico dell’area e sulla base del quale è stato progettato e quantificato lo scavo archeologicamente assistito in corso di realizzazione.
UN CIMITERO CITTADINO
Nel maggio 2014 sono venute alla luce numerose tombe e i resti di cappelle funerarie private relative all’ex cimitero utilizzato tra la fine dell’800 e il 1937.
Nell’angolo sud-ovest dell’area, in prossimità di viale Ginevra, è stata inoltre riconosciuta la cappella di Saint-Jean-de-Rumeyran, già nota nei documenti antichi. Le prime attestazioni risalgono all’epoca medievale, almeno dal XII secolo, ma le strutture rinvenute negli scavi appartengono ad un rifacimento del 1905.
Non è escluso che intorno all’edificio esistesse un più antico cimitero con sepolture risalenti ad una fase medievale collegata con un antico ospedale; è altamente probabile che nel corso delle prossime settimane si giunga all’individuazione di queste strutture.
LE IMPRONTE DEI SALASSI
Nell’area occupata dalla palestra CONI, ora demolita, lo scavo del giugno 2014 ha riportato alla luce una serie di piani di frequentazione riferibili ad attività agricole. Sull’ultimo di questi livelli sono rimaste impresse una serie di impronte di almeno due individui adulti e un bambino, oltre che una serie di orme animali. L’analisi stratigrafica fa risalire queste tracce alla seconda età del Ferro (V-I sec. a.C.) e quindi agli antichi abitanti della piana di Aosta, i Salassi.
La realizzazione di calchi e il rilievo tridimensionale permetteranno di riprodurre per l’esposizione al pubblico queste preziose testimonianze del passato.
SULLA STRADA PER L’ALPIS PŒNINA
Lungo il margine occidentale del cantiere, a lato quindi dell’attuale viale Ginevra, nei mesi di luglio e agosto 2014 sono state individuate alcune sepolture di epoca romana all’interno di un recinto murario (cremazioni), da mettere in relazione con una grande fossa ricca di resti lignei combusti posta più a sud.
Altre sepolture di epoca tardoantica (inumazioni) si disponevano in prossimità delle precedenti, attestando la continuità della funzione funeraria svolta dall’area ai margini della via publica in uscita dalla Porta Principalis sinistra verso il colle del Gran San Bernardo (Alpis Pœnina).
Circa a metà dell’area centrale, al di sotto di un livello di frana, che lo scavo ha accertato essere il piano occupato in seguito dalle attività di epoca romana, sono state individuate parti di una struttura muraria variamente conservate. Il “muro” ha un andamento est-ovest ed un perimetro curvilineo, l’altezza varia tra 1 e 1,50 m, e lo spessore è diseguale. Nella parte superiore della struttura si osserva pietrame, presumibilmente recuperato nel corso di lavori agricoli che hanno comportato attività di bonifica dei terreni circostanti.
La struttura muraria est-ovest descritta risulta forse ancora in parte riconoscibile quando viene approfondita a sud di questa una tomba a inumazione, parzialmente tagliata da un edificio medievale, con corredo della fine del III, metà del II secolo a.C.
Nell’area orientale l’avanzamento dello scavo ha permesso di individuare in un piano con tracce di attività agricole e di canalizzazioni alcuni elementi lapidei infissi nel terreno, posti a distanza piuttosto regolare e disposti secondo un andamento curvo, lo stesso ripreso dal muro in pietrame successivo
CIRCOLI DI PIETRA DELLA PRIMA ETA’ DEL FERRO
Lo smontaggio controllato del “muro” curvilineo est-ovest ha messo in evidenza, nei mesi di dicembre 2014 e gennaio 2015, un cerchio di pietre di ampie dimensioni che, sulla base dei dati stratigrafici, sembrerebbe risalire alla prima età del Ferro. Sono stati riconosciuti 25 elementi lapidei infissi verticalmente nel terreno, la cui altezza è compresa tra 0,80 e 1,50 m. Occasionali focolari, di dimensioni contenute, sono stati rinvenuti in prossimità delle pietre e sul piano di vita del monumento.
Nella porzione sud-orientale del cantiere, esternamente rispetto al cerchio principale, è recente il ritrovamento di una struttura circolare realizzata con pietre prive di legante del diametro di circa 16 m. Elementi di grandi dimensioni disposti in maniera piuttosto regolare, formano il perimetro esterno, mentre all’interno il nucleo, attualmente in corso d’indagine, mostra la presenza di differenti e localizzate concentrazioni di pietre. Sono ancora da chiarire la funzione della struttura e la relazione con il cerchio principale, con il quale sembra peraltro ipotizzabile una contemporaneità cronologica.
L’ultimazione dei lavori di scavo è programmata per marzo 2015
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