La tomba di una tribù perduta in Cina

La storia cinese è veramente lunga e particolarmente complessa e gli archeologi sono sempre all’opera per tentare di colmarne le lacune con evidenze materiali. Nel vastissimo territorio che corrisponde all’attuale Cina si mossero svariati popoli ed etnie di cui noi occidentali fatichiamo a memorizzare il nome e a collocarle nel tempo e nello spazio, ma non ci può sfuggire l’incredibile valore di un ritrovamento così complesso come quello recentemente avvenuto presso la città di Luoyang, nella provincia di Henan.

La tomba rinvenuta presso Luoyang con i carri e gli scheletri di cavalli (Foto: imaginechina)

La tomba rinvenuta presso Luoyang con i carri e gli scheletri di cavalli (Foto: imaginechina)

L’antichissima città di Luoyang

Cominciamo col dire che Luoyang è stata una delle sette capitali storiche della Cina che ha visto transitare una dozzina di dinastie. Localizzata nella pianura centrale cinese, attraversata dal fiume Luo, è stata luogo di insediamento umano fin dal V millennio a.C. , la prima vera città fu fondata nel XI secolo a.C. col nome di Chengzhou.
A partire dal 770 a.C. la dinastia Zhou vi trasferì la propria capitale, dovendo abbandonare la più occidentale Zongzhou a causa dei continui attacchi di popoli nomadi nella regione occidentale. E’ in base a questo trasferimento del centro dipotere che si differenziano i periodi Zhou occidentale e orientale.
Nelle cronache del tempo si fa ampia menzione di una vasta serie di popoli nomadi delle regioni nord-occidentali, identificati dal termine Rong 戎.
Nell’anno 25 d.C. Chengzhou divenne la capitale della Dinastia Han orientale (25-220 d.C.) e fu rifondata col nome di Luoyi o Luoyang.  Nel 493, la dinastia Wei del Nord trasferì la capitale da Datong a Luoyang e iniziò la costruzione delle famosissime Grotte di Longmen con più di 30.000 rappresentazioni del Buddha dell’ epoca.

I ritrovamenti archeologici nell’area dell’antichissima città sono svariati e vanno dalle cinte murarie all’Accademia Imperiale a edifici di culto.

La tribù perduta

Un nuovo scavo però ha fatto rinvenire agli archeologi qualcosa di cui era rimasta traccia solo nei testi scritti, ovvero la tribù nomade Luhun Rong, una minoranza etnica descritta in testi storici come “barbara”, attiva durante la Dinastia Zhou Orientale tra il 771 e il 476 a.C. e scomparsa poi durante il periodo dei Regni Combattenti (453 – 220 a.C.).

La tomba, danneggiata da saccheggiatori antichi e dalle infiltrazioni d’acqua, ha restituito qualcosa di sorprendente.

Carri, resti scheletrici di cavalli, teschi di vacche e montoni, campane di bronzo, vasi tripodi di bronzo utilizzati per contenere cibo e vino durante i rituali importanti, e conchiglie che potrebbero provenire da lontano come l’Oceano indiano o il Mar Cinese Meridionale. Secondo gli archeologi deposizioni di questo tipo sono caratteristiche anche delle tradizionali sepolture reali o nobiliari del periodo Zhou così come dell’ultima parte della precedente dinastia Shang (1600-1046 a.C.).

L’archeologo Robert Murowchick, della Boston University definisce il ritrovamento particolarmente importante in quanto i ritrovamenti di sepolture del periodo Zhou orientale sono attualmente scarsi.

Gli studi successivi dovranno dimostrare un effettivo legame con la tribù nomade di Luhun Rong di letteraria memoria, ma se così non fosse significherebbe che saremmo di fronte a un popolo del tutto sconosciuto.

Archeology

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