La città fortificata di Novgorod, ha regnato nella coscienza collettiva della Russia per un migliaio di anni, con la sua economia e il suo potere.
Fondata nel IX secolo viene citata nell’Edda, libro fondamentale della storia e mitologia norrena, come Holmgarðr.
Nel periodo medievale fu la più importante repubblica del nord e venne elencata nelle fonti latine fra le città della Ruthenia, nome abbastanza generico che indica generalmente l’Europa slava carpatica.
Il modello di governo della città, in quei secoli, era abbastanza distante da quello autocratico del resto della Rus’: il principe era soltanto un generale militare pagato per ingaggio e poteva esercitare il potere giudiziario soltanto, ma affiancato dal posadnik o sindaco eletto dal concilio dei nobili boiari, detto Novgorodskoe veče in russo: Новгородское Вече, termine che denominava il parlamento composto da tutti i cittadini, maschi e femmine, liberi.
Al termine del periodo medievale la città conobbe un declino, a causa delle difficoltà poste lungo gli itinerari per il sud e a causa dell’indebolimento dell’Hansa baltica, delle azioni di disturbo dei cavalieri Teutonici e dei Portaspada sui suoi traffici. Le piccole città dell’area del Basso Volga, Mosca e Tver’, sfruttarono questa sua debolezza per cercare di controllarla e impadronirsi delle sue esportazioni.
Il 10 gennaio 1478 Giovanni III di Mosca conquistò la città annettendola a Mosca e letteralmente svuotandola di ogni cosa e di ogni cittadino importante. Subì la rovina definitiva quando Ivan il Terribile saccheggiò la città e ne impiccò un grande numero di abitanti, oltre a deportarne altri in seguito al tentativo di rivolta.
A partire dal 1932, nonostante la guerra mondiale e la dissoluzione di un impero, gli archeologi che lavorano a Novgorod hanno condotto circa 70 campagne di scavo estive, portando alla luce straordinari racconti di vita quotidiana della città, ben lontani dai racconti di eroi illustri delle cronache e da eventi politici e militari degni di nota. Questi documenti devono la loro straordinaria sopravvivenza ad uno strato di argilla sotto la città che impedisce il normale drenaggio, saturando il terreno sopra di esso come una spugna e proteggendo le sostanze organiche dal decadimento. Oggetti di uso quotidiano che raramente sopravvivono in contesti archeologici sono stati qui conservati, comprese le calzature di cuoio, contenitori, guaine di coltelli, e più di 1.000 giocattoli in pelle e in legno.
La città viene alla luce degli scavi con case e strade fatte di legno e si è dedotto che nel massimo del suo splendore superasse di certo i 10.000 abitanti.
Ma la cosa che rese unica Novgorod con i suoi abitanti fu la divulgazione della scrittura tra tutte le classi sociali. Ad oggi, sono stati recuperati 915 documenti di corteccia di betulla attribuibili al periodo dalla metà dell’XI al XV secolo.
La corteccia di betulla veniva largamente usata come supporto per la scrittura e veniva incisa con appositi attrezzi.
Tra i frammenti ritrovati si trovano documenti fiscali, lezioni scolastiche, testamenti, incantesimi, proposte di matrimonio, preghiere, commenti politici, atti di conflitti legali, e gli ordini per le icone, così come i nomi delle persone e dei villaggi vicini.
Una dei frammenti più notevoli è una proposta di matrimonio da un uomo chiamato Mikita alla sua amata Anna : “Sposami, io ti voglio e tu mi vuoi, e la testimonianza di questo è Ignat Moiseev “ ( frammento 377 ). Le voci più particolari, tuttavia , sono quelle che appartengono ad una classe scolastica. Nel XIII secolo, i giovani scolari che imparavano a scrivere hanno riempito questi “foglietti” di alfabeti e brevi testi.
La corteccia di betulla era il materiale ideale per annotare testi di così volatile durata. Poi gli alunni si sono annoiati e hanno iniziato a scarabocchiare, come fanno tutti i bambini: disegni stilizzati di individui con grandi mani, oppure una figura con una spada alzata in piedi accanto a una bestia uccisa. Alcuni sono stati disegnati da Onfim, dell’età di 6-7 anni, che ha lasciato il suo nome accanto al guerriero vittorioso a cavallo. I frammenti forniscono uno sguardo delizioso e assolutamente insolito gettato in un’aula del XIII secolo, di cui riusciamo a immaginare gli alunni intenti ad apprendere e poi distrarsi esattamente come ciascuno di noi ha fatto almeno una volta a scuola.
Bibliografia:
- Inventario completo delle immagini (in russo)
- Aldo C. Marturano. È caduta la Repubblica – Piccola Storia di Novgorod. Melegnano, 2005.
- Aldo C. Marturano. L’Oro di Novgorod Meda 2008
- Aldo C. Marturano. Arcivescovi o Mercanti Meda 2008
- Bournsmouth University
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