Solo ieri abbiamo postato un articolo sulla presunta tomba di guerriero etrusco rivelatasi poi una tomba femminile.
A trarre in inganno gli archeologi italiani la presenza di una lancia impugnata dallo scheletro principale e meglio conservato.
Gli esami antropologici dimostreranno poi che lo scheletro era appartenuto ad una donna deceduta all’età approssimativa di 35-40 anni e che i resti semicarbonizzati dello scheletro posto a lato del primo appartengono invece a un uomo.
La reazione del prof Alessandro Mandolesi a fronte della prova forense è stata quella di assegnare un significato alquanto inusuale all’arma associata al corpo femminile invece che a quello maschile (inaudito!): l’interpretazione infatti è stata quella di un presunto significato simbolico di unione matrimoniale tra i due individui rinvenuti nella tomba.
E’ già peculiare che un oggetto impugnato da uno scheletro debba essere associato ad entrambi gli individui: perché non deporlo tra loro se avesse dovuto significare unione?
Ma è ancora più curioso il fatto che fino a quando il reperto è stato ritenuto un attributo maschile dovesse significare il rango del deceduto ovvero un Principe Guerriero, mentre da quando si è scoperto che lo scheletro è femminile, questo significato rispetto al rango sia automaticamente stato sconfessato e slittato a significare qualcosa di molto più romantico: l’unione matrimoniale! tramite una lancia. Perché non Principessa Guerriera?
Tra gli oggetti rinvenuti nella tomba appaiono altre armi ma anche gioielli, un porta unguenti e una pisside di bronzo.
e qui arriva il bello …
Analizzando ai raggi X la scatola bronzea, pare che siano stati individuati all’interno degli aghi in bronzo e in argento e anche un oggetto che potrebbe essere un rocchetto per avvolgere il filo.
Le parole della sovrintendente Alfonsina Russo: “Probabilmente la donna era ricamatrice di tessuti raffinati”.
Che altro poteva essere? Forse la scatola ha un significato simbolico di unione matrimoniale, direte voi 🙂 Comunque la povera signora sepolta in quel sacello si è vista declassare brevemente da Principe Guerriero a Ricamatrice come riporta l’articolo di ViterboNews24
Sfortunatamente nessuna voce si è levata in Italia a ricordare che la classe dominante etrusca era composta sia da uomini che da donne e che il livello di emancipazione femminile nel mondo etrusco ci appare molto più elevato che nel mondo greco-romano, come testimoniano le molte pitture conviviali, alcune tombe e racconti di autori antichi.
Quindi, ricapitolando:
fino a quando si è ritenuta la tomba di un uomo si sono evidenziate la presenza della lancia e la vicinanza alla cosiddetta Tomba della Regina per identificarlo come un Principe. Ma ora questi stessi elementi vengono del tutto dimenticati perché appaiono degli aghi. Certo sarà stata la ricamatrice di corte!
Fortunatamente almeno una voce si è levata a sottolineare l’ovvio e l’assurdo: Zenobia: Empress of the East
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