Articolo aggiornato il 10 aprile 2015
Vikings è una serie televisiva canadese di genere storico creata ed interamente scritta da Michael Hirst, che ha debuttato il 3 marzo 2013 sulla rete televisiva History. La serie racconta, in chiave romanzata, le avventure del guerriero vichingo Ragnarr Loðbrók, interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel. E’ una co-produzione internazionale tra Irlanda e Canada ed è prodotta dalle case Octagon Films e Take 5 Productions. Le riprese sono iniziate nel mese di luglio 2012 agli Ashford Studios, una struttura di recente costruzione in Irlanda. Il 16 agosto 2012, alcune scene con navi vichinghe sono state girate a Luggala, nel cuore delle montagne di Wicklow.
Critica
Il primo episodio della serie ha ottenuto un responso generalmente favorevole dalla critica. DeWolf Smith di Wall Street Journal ha evidenziato, tra i punti a favore della serie, una ricostruzione naturale ed autentica di ambientazioni e costumi. Hank Stuever, scrivendo per il Washington Post, ha etichettato la nuova serie come «un dramma avvincente e robusto[…] che vince sulle aspettate scene splatter e di taglio gore».
Neil Genzlinger, di New York Times, ha elogiato la cinematografia pulita e varie performance attoriali, in particolare quella di Fimmel, e ha accostato Vikings a serie come Il Trono di Spade e Spartacus, sottolineando favorevolmente l’assenza di nudità gratuita nella prima rispetto alle altre due.
James Poniewozik, di TIME, ha evidenziato come il primo episodio non vada a ricercare l’ambizione narrativa de Il Trono di Spade o le sottigliezze politiche di Roma, ma mira più ad una cura storica come quella de I Tudors e I Borgia.
Qualche voce ha contestato molti aspetti dello spettacolo ritenendoli storicamente non accurati. Joel Robert Thompson , un dottorando della Rutgers specializzato in Studi di età Vichinga, ha rilevato discrepanze tra la rappresentazione dello spettacolo e gli eventi storici reali. “L’idea che gli scandinavi non sapessero che l’Inghilterra si trovasse a ovest è assolutamente ridicolo “, ha detto. “Rotte commerciali lungo il Mare del Nord risalgono a prima dell’invasione romana della Gallia nel I secolo a.C.” Altri aspetti dello spettacolo che rientrano in queste imprecisioni sono l’Assemblea e la scena dell’ esecuzione. In una scena, i Vichinghi sono riuniti in assemblea per decidere se un uomo sia colpevole di omicidio . L’uomo è stato giustiziato dopo che i Vichinghi hanno votato all’unanimità. “La vera bellezza della prima società vichinga era l’assenza di qualsiasi forma di organizzazione poliziesca o esecutiva della pena”, ha detto Thompson . In realtà, i Vichinghi non possedevano le istituzioni per attuare queste sentenze e le esecuzioni non erano affatto una forma di punizione all’interno della società vichinga. “La più alta forma di punizione era la messa al bando, vale a dire una forma organizzata di ostracismo”, riferisce Thompson . “L’ uomo sarebbe stato bandito, la parola norrena ‘ skoggangr ‘ per la messa al bando si traduce letteralmente come “andare nella foresta” vale a dire che sarebbe stato costretto a vivere nelle foreste, piuttosto che all’interno della società”. Tuttavia Thompson ha chiarito che Vikings ha anche riportato qualcosa in modo appropriato. La legge secondo cui un uomo, dopo aver commesso omicidio, può oltrepassare due abitazioni prima di auto-denunciare il fatto, se teme che nelle prossimità vi siano congiunti della vittima che potrebbero tentare una vendetta, ma non una terza abitazione. Secondo questo criterio, chi non ammettesse la sua responsabilità dopo la terza abitazione dimostrerebbe di voler occultare la propria responsabilità. L’opinione di Thompson è che la scelta di sacrificare l’accuratezza storica che avrebbe portato valutazioni migliori sia alquanto discutibile. Per gli spettatori in cerca di storia , Thompson suggerisce il film islandese “Ultaginn“, ” una riproduzione piuttosto fedele della Saga di Gisli “, secondo la sua opinione.
La nostra opinione
Se state cercando una vicenda televisiva ammiccante e splatter, piena di sesso e intrighi che si svelano solo negli ultimi secondi della puntata, per tenervi avvinghiati allo share, come in Games of Throne, allora non è il caso la guardiate. Questa serie ha piuttosto il respiro di un’antica saga nordica, i suoi ritmi e i suoi sviluppi. Parla di ampi spazi e di eroi e non ha bisogno di vicende incestuose per essere epica.
Da quando abbiamo pubblicato questo articolo tuttavia è iniziata anche la seconda stagione su History e dobbiamo avvisarvi che la “purezza” iniziale ci sembra un po’ offuscata. In questa fase il protagonista Ragnar entra nel vivo della sua ascesa politica e la vicenda si complica di una serie di tradimenti e controtradimenti piuttosto flebile. La sensazione è che la trama venga dilatata artificiosamente, e che la figura del protagonista, storicamente incerta, voglia essere mantenuta in un’aura di bontà ed equità anche in circostanze in cui risulta francamente impossibile. La figura meglio delineata e caratterizzata in questa seconda serie è la moglie Lagertha … di cui storicamente non si ha alcuna traccia, ma che si rifà senz’altro alla Lagertha narrata nelle Gesta Danorum di Saxo Grammaticus.
Aggiorniamo l’articolo a fronte della terza stagione attualmente in programmazione in Canada e Stati Uniti.
Il nucleo principale della nuova stagione è l’interessante intreccio di alleanze e tradimenti che circondano la figura del re Egberto del Wessex e della sua spregiudicata politica nei confronti degli “alleati” vichinghi di Ragnar. Tale alleanza non è dimostrata storicamente e ci sembra un escamotàge per raccontare da un lato altra storia, in questo caso britannica, e dall’altro per ampliare la figura mitica di Ragnar.
Verso le ultime puntate ha luogo un attacco di Ragnar e dei suoi alla città di Parigi: anche in questo caso assistiamo a qualche forzatura storica, il primo assedio a Parigi da parte Vichinga risale infatti all’845 e ad esso partecipo’ un personaggio storicamente esistito e omonimo dell’eroe della serie. Il “nostro” Ragnar che partecipò secondo la serie alla distruzione di Lindisfarne nel 793 doveva essere decisamente longevo secondo gli autori.
Si profilano interessanti scontri culturali tra i Sassoni e Franchi cristiani e i pagani Vichinghi. I nostri commenti seguiranno al termine della serie 🙂
Trama
La serie, ambientata in Scandinavia durante l’alto medioevo, ripropone in chiave romanzata la storia del leggendario vichingo Ragnar Lodbrok, dei suoi compagni e della sua famiglia. Ragnar (Travis Fimmel) è presentato come un giovane guerriero vichingo che anela alla scoperta di nuove civiltà attraverso i mari, è infatti il primo della sua gente a voler salpare verso occidente, attraversando le acque del mare del Nord, convinto che vi sia altro per cui valga la pena rischiare. La prima caratteristica che distingue il protagonista dalla sua gente è la sete di conoscenza, addirittura superiore a quella di conquista, che possiede ugualmente. Con il suo amico, il geniale artigiano Floki (Gustaf Skarsgård), Ragnar costruisce in segreto una nuova generazione di Longships più veloci e sfida il governatore locale, lo jarl Haraldson (Gabriel Byrne), un uomo avido e di vedute altrettanto strette, per concedere incursioni nell’inesplorato sud-ovest, in Inghilterra, attirandone così una mal celata ostilità e l’invidia. Ragnar tenta ugualmente la sorte assieme a suo fratello Rollo ed un gruppo di compagni, ma quando torna portando con se oro e vari preziosi a testimoniare le sue corrette intuizioni e la sua abilità, diventa uno dei guerrieri più rispettati del villaggio, ma anche uno dei meno ben visti da Haraldson e da i suoi fedeli, con tutto ciò che ne consegue.
Curiosità
Il logo della serie è stato pensato per simboleggiare i valori della cultura vichinga. Comprende nel suo disegno alcuni motivi decorativi tradizionali come risulta nell’immagine. Le due braccia della V simboleggiano i due aspetti fondamentali della vita: da un lato la guerra e la violenza, rappresentati da una lama insanguinata, dall’altro elementi naturali intrecciati sono vicini al vertice a rappresentare la vita e la natura, a seguire un simbolo intrecciato con elementi simmetrici rappresenta i legami del clan e dell’amicizia, infine l’abilità costruttiva in particolare la perizia nel costruire le lunghe navi dai caratteristici profili.
Note Storiche
Ragnarr Sigurdsson, detto anche Ragnar Loðbrók (Ragnar Calzoni Villosi), della dinastia di Ivar Vidfamne, avrebbe regnato su Svezia e Danimarca nella seconda metà del VIII secolo; è considerato un re semi-leggendario in quanto non vi sono fonti documentali che ne attestino l’esistenza. Secondo tradizione questi, re dei Daner (o Dani), avrebbe unificato lo scettro di Danimarca e di Svezia sposando la figlia ed erede del re dei Visigoti. Altre fonti ritengono tuttavia anteriore l’unificazione dei due regni. La dinastia Ivar, di probabile origine finnica, regnò dalla metà del VII alla fine dell’VIII secolo, seguita da quella dei Munsö. Ragnar Sigurdsson funestò a lungo le coste britanniche con le sue scorrerie ma, nel corso di una di queste, avendo invaso la Northumbria, fu catturato e gettato in una fossa di serpenti. La sua morte fu comunque vendicata dai suoi figli Halfdan Ragnarsson, Ívarr Ragnarsson, Sigurd Occhi di Serpente e Ubbe che a loro volta catturarono il monarca di quella regione e lo uccisero. Ai figli si aggiunge anche Björn Ragnarsson. Secondo alcune genealogie Ragnar Sigurdsson potrebbe essere avo di Thora Sigurdatter, figlia di Sigurd Occhi di Serpente. Questa sposò in prime nozze Helgi re di Dublino ed in seconde Ragnvald Olafsson. Dal primo matrimonio nacque Ingjald il Bianco re di Dublino e da lui Olaf il Bianco re di Dublino, dalle seconde nozze Hrolf Ragnalvalsson che conquisterà la Neustria e, mutato il nome in quello, cristiano, di Roberto, sarà il primo duca di Normandia. Da questi, e dunque da Ragnar, discenderanno la dinastia normanna e numerose famiglie in Francia, Inghilterra e nel sud Italia.
Björn Ragnarsson, letteralmente “figlio di Ragnarr” detto Járnsíða dal norreno “fianco di ferro” è stato un re svedese leggendario vissuto nel IX secolo. È indicato come il capostipite del Casato di Munsö. All’inizio del XIX secolo, archeologi sostennero che il tumulo dell’isola di Munsö, che prendeva nome da un re Björn, fosse proprio la tomba di Fianco di Ferro.
Gli Annales Bertiniani e il Chronicon Fontanellense raccontano di un capo vichingo di nome Berno, che portò il saccheggio lungo la Senna nell’850, e nel 1070 Guglielmo di Jumièges lo ricorda come Bier Costae ferreae Bier Fianco di Ferro e lo indica come Lotbroci regis filio figlio di re Loðbrók.
Jarl o earl è un titolo nobiliare scandinavo (jarl) e anglosassone (earl) che indicava originariamente una persona con il rango di capitano, un capo militare che controllava un determinato territorio per conto del proprio sovrano. Il significato assunto nel tempo e l’equivalente continentale con cui verrà sostituito alla fine del Medioevo variano in funzione del contesto geopolitico d’utilizzo. In Scandinavia il titolo di jarl fu utilizzato a partire dall’epoca vichinga e fino al XIII secolo quando venne rimpiazzato con quello diduca (hertig/hertug). Il titolo scandinavo era generalmente unico ed esclusivo e le sue prerogative erano inferiori solamente a quelle del re.
Regno di Northumbria regione dell’Inghilterra settentrionale, fu uno dei Sette Regni Anglo-Sassoni, che nacquero agli inizi del VII secolo e che crollarono sotto i colpi della conquista normanna (1066).
Il regno di Northumbria era famoso per essere un centro d’arte e di studi religiosi. Vi si formò, tra gli altri, Alcuino che fu protagonista affianco di Carlo Magno del cosiddetto Rinascimento Carolingio. Inizialmente fu evangelizzato da monaci della Chiesa celtica, e ciò portò alla fioritura del monachesimo, e di uno stile di arte religiosa unico nel suo genere, che mescolava elementi anglosassoni e celtici. Dopo il sinodo di Whitby del 664, la Chiesa celtica e quella cattolica si unirono. Tuttavia questo peculiare stile si mantenne: il suo esempio più famoso sono i Vangeli di Lindisfarne (Lindisfarne Gospels).
Lindisfarne, detta “isola santa” (in inglese: Holy Island), è un’isola tidale che si trova al largo della costa nord orientale d’Inghilterra e che è unita al Northumberland da una strada sopraelevata. Per due volte al giorno è isolata dalle maree. La storia dell’isola è stata a lungo legata a quella dell’abbazia fondata da sant’Aidan attorno al 635. Lindisfarne divenne la base dell’evangelizzazione dell’Inghilterra settentrionale e la sede abbaziale fu eretta a sede vescovile. Nel 793 un’incursione vichinga, la prima registrata in documenti storici, sconvolse profondamente la vita dell’isola.
Da questa impresa ha origine la saga televisiva, di cui non vogliamo dire troppo per non rovinarvi la sorpresa, sicuramente piacevole. Chi scrive ha avuto modo infatti di apprezzare la prima stagione sotto molti punti di vista, in particolare la ricostruzione della vita quotidiana che include la cultura materiale ma soprattutto gli aspetti sociali, che vanno dal rapporto di coppia a quello del Sifjar, il “clan” norreno, da Sif, dea della casa, sposa del dio Thor.
Bibliografia:
- Forte, Angelo, Richard Oram, and Frederik Pedersen. Viking Empires. Cambridge University Press, 2005.
- Schlauch, Margaret, trans. The Saga of the Volsungs: the Saga of Ragnar Lodbrok together with the Lay of Kraka. New York: American Scandinavian Fndn., 1964.
- Ulrike Strerath-Bolz, Rezension von Rory McTurk, Studies in “Ragnars saga loðbrókar” and Its Major Scandinavian Analogues, Alvíssmál 2 (1993): 118–19.
- Lars O. Lagerqvist. Sveriges Regenter, från forntid till nutid. Norstedts. Stoccolma, 1997
A mi me encanta las publicaciones;
grata,
Claudia Sampaio /Sampaio Geografia
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