God rest ye, merry gentlemen (traducibile come “Dio vi renda felici, Signori”) è un tradizionale canto natalizio inglese, originario probabilmente di un periodo tra il XV e il XVI secolo, ma pubblicato per la prima volta solo nel 1823 nella raccolta a cura di William B. Sandys Christmas Carols Ancient and Modern (anche se i primi versi si trovano già in Ancient Mysteries Described di William Hone).
Il brano è citato anche nell’opera letteraria “Canto di Natale” (A Christmas Carol) di Charles Dickens (1812 – 1870), e in particolare nella scena in cui Scrooge fa fuggire un gruppo di cantori di canti natalizi. Il testo, che ha numerose varianti, nel contenuto e nel numero delle strofe, parla della Nascita di Gesù ed invita le persone a lasciarsi trasportare dalla gioia che deriva da quest’avvenimento.
Il brano è stato inciso da numerosi cantanti e gruppi, tra cui: Ronnie James Dio+Black Sabbath, Ian Anderson, Julie Andrews, Boyz II Men, Bing Crosby, Bright Eyes, Mariah Carey(Merry Christmas, 1994), Chicago, Charlotte Church, Perry Como, Neil Diamond, Ella Fitzgerald, Jethro Tull, Loreena McKennitt, Carly Simon, Simon & Garfunkel, Nana Mouskouri(The Christmas Album, 2000), Brian Wilson, Antonella Ruggiero, Neri per Caso, Crash Test Dummies, Cristina di Pietro, Annie Lennox, ed è stato ripreso dalla serie TV Glee nella puntata dedicata al Natale.
In molte di queste versioni è stata conservata l’atmosfera dell’antica carola, attraverso l’uso degli strumenti tradizionali ma tra tutte le versioni ci piace l’arrangiamento, la resa visiva e l’ambientazione scelta per il video ufficiale di Annie Lennox.
La sensibilità particolare di questo video non comune suggerisce una commistione di tradizioni e miti relativi al giorno di Natale cristiano sovrapposto al più antico Yule pagano. Compaiono infatti all’inizio del video, stelle e pianeti, mentre l’interprete canta la prima strofa a cappella , il sorgere del Sole quindi, nello scorrere delle immagini, coincide con l’inserimento della base ritmica, come a sottolineare il legame con il Solstizio d’Inverno e la Nascita di Gesù, luce dei credenti.
I suonatori che eseguono il brano usano strumenti tradizionali come il tamburo, il flauto semplice forse un tin whistle della tradizione britannica e una chifonie o symphonia, antico strumento medievale che diede poi origine alla ghironda.
Molto curioso anche il particolare del bastone impugnato dalla Lennox: tradizionalmente il bastone è simbolo di potere in generale da quello sciamanico a quello imperiale, fino al potere religioso del pastorale vescovile o papale. Questo nel video è decorato di agrifoglio, sempreverde entrato nelle tradizioni delle festività solstiziali e poi natalizie, come simbolo di sopravvivenza all’inverno.
Lennox quindi sembra guidare una processione che conduce, dai boschi e dalla campagna fino al villaggio, i musici mascherati che la seguono. Il fatto che siano mascherati li colloca in una dimensione pagana, ci ricordano i krampus, i fauni, gli spiriti dello spaventoso mondo silvano. Anche il passaggio su un piccolo ponte può essere visto simbolicamente: un passaggio da buio a luce, da morte a rinascita, un simbolismo primario del Natale cristiano come dello Yule pagano, in questo caso azzardiamo anche un passaggio dal paganesimo al cristianesimo.
Al centro del villaggio poi, abbastanza inspiegabilmente se ci riferiamo al solo testo, troviamo quello che ci sembra essere the Oak King, il Re Quercia, una variante del Green Man, l’uomo verde, delle tradizioni pagane britanniche. Questo personaggio mitologico silvano, completamente rivestito di fronde, è simbolo della natura, legato alle leggende sulle fate.
La recente rinascita del movimento neo-pagano rievoca una tradizione popolare che narra di una battaglia tra il Re Quercia e il Re Agrifoglio, che avviene al Solstizio d’Inverno. Sulla tradizione dei due re esiste molta letteratura, quasi tutta in inglese. Il Re quercia porta sulla testa anche un paio di corna, simili a quelle del Dio Cernunno della mitologia celtica.
Attorno al Re Quercia danzano abitanti del villaggio anch’essi mascherati e se ne scorge uno che indossa a sua volta una maschera cornuta. Si intravedono anche fiamme accese, il che rievoca i festeggiamenti del mondo celtico per la festività del Samhaino i falò pagani di Yule.
Al termine compare un ragazzo che raccoglie una mela da una botte e dentro di essa, come se si trasformasse in un palantìr profetizzante, vede un futuro ragazzo al caldo sotto le coperte nella propria casa e un albero di Natale addobbato e acceso di luci. Certamente un ragazzo contemporaneo. Si invoca quindi la riscoperta di sfumature stratificate del sentimento natalizio, ma non dimenticate, in cui il valore della celebrazione per il sole risorto dal buio si accosta a quello della nascita del Gesù, luce dei cristiani.
Un insieme di richiami a ere passate e miti ancestrali che conducono dritti al cuore delle nostre festività più sentite. Un tuffo nel passato ancora vivo dentro ciascuno di noi.
Il testo, come vedrete, è rigorosamente cristiano e ricalca il contenuto dei testi ufficiali, ma il giorno del Natale cristiano, come abbiamo già avuto modo di ricordare, si è sovrapposto a ben più antiche e ancestrali ricorrenze e celebrazioni. Riteniamo che il video per la versione di Annie Lennox sia un esempio molto ispirato di sintesi simbolica ed evocativa di molte tappe del percorso spirituale dell’umanità.
Anche in questo caso, in qualsiasi cosa crediate, God Rest Ye, Merry Gentlemen 🙂
Il testo dell’antica carola e la sua traduzione:
God Rest Ye Merry, Gentlemen,
Let nothing you dismay;
Remember Christ, our Saviour,
Was born on Christmas day,
To save us all from Satan’s power
When we were gone astray.
O tidings of comfort and joy,
Comfort and joy,
O tidings of comfort and joy.
In Bethlehem, in Jewry,
This blessed Babe was born,
And laid within a manger,
Upon this blessed morn;
The which His Mother Mary,
Did nothing take in scorn.
O tidings of comfort and joy,
Comfort and joy,
O tidings of comfort and joy.
From God our Heavenly Father,
A blessed Angel came;
And unto certain Shepherds
Brought tidings of the same:
How that in Bethlehem was born
The Son of God by Name.
O tidings of comfort and joy,
Comfort and joy,
O tidings of comfort and joy.“
Fear not,” then said the Angel,
“let nothing you affright,
This day is born a Saviour
Of pure Virgin bright,
To free all those who trust in Him
From Satan’s power and might.”
O tidings of comfort and joy,
Comfort and joy,
O tidings of comfort and joy.
The shepherds at those tidings
Rejoiced much in mind,
And left their flocks a-feeding,
In tempest, storm, and wind:
And went to Bethlehem straightway,
The Son of God to find.
O tidings of comfort and joy,
Comfort and joy,
O tidings of comfort and joy.
And when they came to Bethlehem
Where our dear Saviour lay,
They found Him in a manger,
Where oxen feed on hay;
His Mother Mary kneeling down,
Unto the Lord did pray.
O tidings of comfort and joy,
Comfort and joy,
O tidings of comfort and joy.
Now to the Lord sing praises,
All you within this place,
And with true love and brotherhood
Each other now embrace;
This holy tide of Christmas
All other doth deface.
O tidings of comfort and joy,
Comfort and joy,
O tidings of comfort and joy
Dio ti doni un sereno riposo, gentiluomo
Non lasciare che nulla ti costerni
Ricorda Cristo nostro Salvatore
Nato il giorno di Natale
Per salvare noi tutti dal potere di Satana
Quando eravamo fuorviati.
O, novella di conforto e gioia,
Conforto e gioia;
O, novella di conforto e gioia!
A Betlemme, in Israele,
Questo Bambino benedetto è nato,
E adagiato in una mangiatoia,
In questa mattina benedetta;
Di ciò sua Madre Maria,
Nulla ha preso con dispiacere.
O novella di conforto e gioia,
Conforto e gioia,
O novella di conforto e di gioia.
Da Dio nostro Padre Celeste
Un angelo benedetto venne
E ad alcuni pastori
Portò novella simile
Di come in questa Betlemme fosse nato
Colui che è chiamato figlio di Dio
O, novella di conforto e gioia,
Conforto e gioia;
O, novella di conforto e gioia!
“Non temete” disse poi l’angelo
“Non lasciate che nulla vi spaventi
In questo giorno è nato un salvatore
Di puro virginale splendore
Per liberare tutti coloro che credono in lui
Dal potere e dalla forza di Satana”
O, novella di conforto e gioia,
Conforto e gioia;
O, novella di conforto e gioia!
I pastori a questa novella
Si rallegrarono molto nei loro pensieri
E lasciarono le loro greggi al pascolo
In tempeste, bufere e vento
E andarono dritti a Betlemme
Per trovare questo bambino benedetto
O, novella di conforto e gioia,
Conforto e gioia;
O, novella di conforto e gioia!
Ma quando giunsero a Betlemme
Dove giaceva questo infante
Lo trovarono in una mangiatoia
Dove i buoi si nutrivano di fieno
Sua madre Maria inginocchiata
Stava pregando il Signore
O, novella di conforto e gioia,
Conforto e gioia;
O, novella di conforto e gioia!
Ora cantate lodi al Signore
Voi tutti in questo posto
E in vero amore e fratellanza
Abbracciatevi ora gli uni agli altri
Questo santo periodo del Natale
Fa sfigurare tutti gli altri
O, novella di conforto e gioia,
Conforto e gioia;
O, novella di conforto e gioia!
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